Se da un lato ci ritroviamo a concordare con il primo cittadino di Olbia circa le, sempre controllate e regolamentate ovviamente, riaperture di determinate attività commerciali e produttive, dall’altro ci dissociamo totalmente da questa ennesima manifesta chiusura nei confronti delle imprese balneari olbiesi.
Esordiscono in una nota gli esponenti locali del carroccio.
In un momento di così grande crisi sanitaria, sociale ed economica, non consentire l’estensione delle concessioni equivale a condannare a morte certa le imprese locali che non solo si vedranno provate da una stagione estiva assai compromessa ma non potranno nemmeno giovare di alcun finanziamento, ordinario o straordinario, vista l’incertezza del loro futuro. Inoltre – proseguono non capiamo come una così netta e intransigente presa di posizione possa pervenire da esponenti di un partito promotore, insieme al resto del centro-destra, dell’uscita del settore balneare dalla Bolkestein, come già fatto notare a suo tempo dallo stesso senatore Gasparri, pare essere proprio un’incoerenza. Come da sempre dimostrato dai nostri esponenti regionali, in primis il capogruppo Dario Giagoni, noi siamo dalla parte delle piccole imprese balneari del territorio e speravamo vivamente che Olbia potesse essere precursore di tali interventi distinguendosi in positivo; invece siamo ancora qui a discuterne mentre a far da sfondo al tutto, ancora una volta, le famiglie coinvolte che attendono certezze!