“L’arruolamento temporaneo di 70 medici e 100 infermieri, la valorizzazione degli ospedali militari di Roma, Milano e Taranto, l’acquisto di ulteriori macchinari a favore dell’Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze, così come lo stanziamento di risorse integrative per lo straordinario ai medici e agli infermieri militari consentiranno alla Difesa di fornire un contributo sempre più determinante nella lotta al COVID-19.
Dall’inizio di questa emergenza abbiamo impiegato oltre 450 tra medici, infermieri e operatori tecnici sanitari. Gli ospedali militari da campo gestiti dalla nostra Sanità hanno, inoltre, alleggerito il carico di lavoro dei colleghi del Servizio Sanitario Nazionale, con i quali è stata realizzata una forte sinergia.
Nei giorni scorsi, vista l’assenza di pazienti, abbiamo dismesso le strutture sanitarie militari di Piacenza e Jesi, facendo rientrare in sede i nostri medici, che rimangono comunque a disposizione per soddisfare eventuali ulteriori richieste di concorso. E’ invece pienamente operativo il COVID – Hospital per il Centro Sud Italia, inaugurato due settimane fa presso il Policlinico Militare del CELIO, con una capacità di 150 posti letto, dei quali 50 destinati alla terapia intensiva o sub-intensiva.
Anche nella Fase 2 la Difesa continua a garantire il massimo supporto alla popolazione assicurando, oltre al sostegno sanitario, i voli sanitari di emergenza e in bio-contenimento, i trasporti di materiale sanitario, così come il supporto alle Forze dell’Ordine in attività di Pubblica Sicurezza.
La Difesa continuerà a supportare il Servizio Sanitario Nazionale e, più in generale, tutto il sistema Paese. Disponiamo di uomini e donne altamente specializzati e fortemente motivati. Grazie alla loro professionalità ed umanità stiamo dando una mano ai cittadini per superare, tutti insieme, questa grave crisi sanitaria” – conclude Calvisi.