E’ quanto emerge da una analisi dell’Unione europea delle cooperative in riferimento agli ultimi dati Istat. Nella fase 2 dell’emergenza coronavirus si f
a avanti il peggior risultato di sempre da quando sono iniziate le rilevazioni.
Una situazione resa ancora più preoccupante dal fatto che il mattone non ha ancora recuperato i 400 mila occupati persi negli ultimi dieci anni quando scoppiò la bolla immobiliare mondiale partita con la crisi dei mutui subprime negli Stati Uniti.
L’emorragia di posti di lavoro non è stata purtroppo ancora compensata – sottolinea l’Unione europea delle cooperative – visto che a oggi ci sono poco più di 800 mila addetti contro gli oltre 1,2 milioni del 2008. A soffrire sono sia il residenziale che il non residenziale.
Il trend dell’edilizia è preoccupante per tutto il paese e per le migliaia cooperative di costruzione e abitazione che operano nel settore. Dall’UE coop parte il grido d’allarme.
“Strategico intervenire con bonus per facciate, recupero energetico e adeguamento anti simico in grado di generare un circuito virtuoso.
Indispensabile favorire il recupero strutturale e ambientale degli edifici esistenti e spingere verso la realizzazione di abitazioni di qualità.
Nel rispetto di più alti standard strutturali ed energetici si deve cercare di conservare al meglio quel valore di investimento favorendo al tempo stesso l’occupazione”.