Avv. Pasquale Lacalandra:
L’obiettivo della legge sul sovraindebitamento è dare l’opportunità a debitori meritevoli che si trovano in situazioni difficili di superare la crisi e riacquistare un ruolo attivo nell’economia e nella società. Uno strumento molto utile soprattutto in questo momento, in cui molti consumatori e piccoli imprenditori stanno vedendo cambiare in peggio la propria situazione economica, non potendo più far fronte agli impegni presi precedentemente o non riuscendo più a gestire la propria attività per i debiti. La legge, così, consente di ridurre i debiti, inclusi quelli fiscali, in base alle proprie capacità economiche.
A causa del lockdown per l’emergenza Covid-19, tante famiglie e imprenditori si sono trovati in difficoltà economica, con un futuro che appare quanto mai incerto. Diverse ricerche realizzate in questi mesi di quarantena hanno dimostrato come il grado di incertezza e sfiducia degli italiani per il prossimo futuro sia ai massimi storici. Secondo una ricerca del Cerved, infatti, solo il 15,7% degli italiani si sente di poter affrontare i prossimi mesi con serenità, e un altro studio del Censis, ha dimostrato che un italiano su due ha paura di perdere il lavoro.
Oltre agli aiuti previsti dal Governo, giudicati da molti insufficienti, cosa possono fare i cittadini per uscire dalla crisi? Un aiuto arriva dalla legge sul Sovraindebitamento (L. 3/2012), ancora poco conosciuta, che permette a famiglie e piccoli imprenditori “meritevoli” di ridurre i debiti, inclusi quelli fiscali, in base alle proprie capacità economiche.
La procedura prevede, però, un iter articolato, composto da più fasi che vanno dalla verifica dei requisiti di accesso sino alla definizione e presentazione di una proposta adeguata alle reali possibilità del richiedente. Per questo lo Studio Legale Lacalandra di Milano, specializzato in diritto fallimentare e crisi da sovraindebitamento, ha preparato una guida con alcuni consigli per aiutare i cittadini e i piccoli imprenditori ad accedere alla Legge sul Sovraindebitamento.
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Capire se si rientra nelle categorie indicate dal legislatore: possono accedere i debitori non soggetti al fallimento come consumatori, piccoli imprenditori, lavoratori autonomi in generale, start-up innovative, enti privati non commerciali.
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Verificare lo stato di sovraindebitamento: bisogna valutare la situazione complessiva del debitore (consumatore e/o imprenditore) e dimostrare la sproporzione tra il proprio patrimonio e debiti da pagare.
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Verificare il requisito della meritevolezza: vengono vagliate le cause dell’indebitamento e della diligenza impiegata dal consumatore nel contrarre i debiti (per esempio, non è meritevole chi avrà sostenuto spese per beni superflui che non poteva permettersi) nonché la presenza di iniziative o atti in frode ai creditori (aver occultato beni o aumentato i debiti in maniera fittizia).
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Verificare la definitiva incapacità di soddisfare i creditori: è quindi importante dimostrare che il debitore non stia vivendo solo una momentanea crisi economica, ma che si trovi in uno stato duraturo di difficoltà, tale da non permettergli di soddisfare gli impegni con i creditori (ad esempio il debitore, intestatario di un contratto di mutuo con rata di euro 1.000 al mese, che perde definitivamente il lavoro, non sarà in grado di adempiere alla propria obbligazione neanche in futuro).
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Valutare la situazione economica: avere cioè un quadro complessivo del passivo ossia dei debiti (mutui, prestiti, fisco, ecc.) e dell’attivo ossia delle entrate (stipendio, ecc.) e dei beni posseduti (immobili, ecc.).
Scegliere la procedura più adatta: sono previste tre diverse procedure, ognuna con delle peculiarità. Nel dettaglio:
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L’accordo di ristrutturazione del debito: il debitore dovrà sottoporre alla votazione dei creditori un piano di pagamento dei propri debiti, il quale potrà essere approvato se ottiene il parere favorevole del 60% dei creditori;
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Il piano del consumatore: funziona come l’accordo, quindi attraverso la predisposizione di un piano di pagamento, che dovrà essere sottoposto alla sola valutazione del Giudice del Tribunale competente. Questa procedura è riservata esclusivamente a tutti coloro che hanno debiti sorti nell’ambito della propria sfera personale e non riguardano l’attività professionale svolta;
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La liquidazione del patrimonio: ossia la cessione, da parte del debitore, del proprio patrimonio, al fine di pagare i propri debiti. Sono esclusi dalla cessione dei beni quelli non pignorabili e necessari al sostentamento della propria famiglia (ad esempio la macchina di un tassista).
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Apertura della procedura e iter di approvazione: la procedura scelta dovrà essere poi presentata presso un Organismo di Composizione della Crisi (O.C.C.), un ente terzo, imparziale e indipendente che ha il compito di redigere una relazione sulla veridicità della situazione debitoria/patrimoniale e sulla fattibilità della procedura. Successivamente il debitore dovrà depositare, congiuntamente alla relazione dell’OCC, la propria proposta presso il tribunale competente (quello di residenza).
Dal 2012, anno in cui è entrata in vigore la Legge, lo Studio legale Lacalandra ha seguito con successo diversi casi inerenti debiti fiscali e finanziari. Di seguito alcuni esempi:
- Tribunale di Como: debiti fiscali (Agenzia delle Entrate ed Equitalia) di un lavoratore dipendente ridotti da 509 mila euro a 54 mila euro (-89%).
- Tribunale di Busto Arsizio (VA): omologazione di uno dei primi piani del consumatore verso debiti fiscali. Una cartella esattoriale Equitalia di 86mila euro ridotta a 11mila euro (-87%).
- Tribunale di Como: accordo con Agenzia delle Entrate ed Equitalia. Il debito di un’imprenditrice di 1,4 mln di euro è stato così ridotto a 370 mila euro (-74%).
- Tribunale di Monza: famiglia con un indebitamento verso più società finanziarie ottiene riduzione del debito da oltre 150mila euro a 52mila euro (-65%), utilizzando anche parte del TFR accantonato presso il proprio datore di lavoro.
SCHEDA SOVRAINDEBITAMENTO IN SINTESI
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Cos’è il sovraindebitamento: è la situazione di squilibrio economico tra i debiti scaduti e il patrimonio del debitore.
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Vantaggi: riduzione del debito in base alle proprie capacità economiche.
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Chi può attivare la procedura: le procedure riguardano i debitori non soggetti al fallimento (consumatori, piccoli imprenditori, lavoratori autonomi in genere, ecc.). Il procedimento per la composizione della crisi da sovraindebitamento permette di rivolgersi, tramite l’OCC, al tribunale con una proposta che, se accolta, diventerà vincolante per i creditori, anche se non si prevede il pagamento integrale di tutti i debiti.
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OCC: l’organismo di composizione della crisi è un ente terzo, imparziale e indipendente al quale ciascun debitore, tra quelli legittimati, può rivolgersi al fine far fronte all’esposizione debitoria con i propri creditori.