Ho letto in questi ultimi giorni, scrive Paolo Cuomo membro esecutivo nazionale dell’Italia dei Valori, articoli di giornalisti, che, nel rappresentare, sulla base di dichiarazioni di Ministri, le prevedibili misure economiche che il Governo dovrebbe approvare nel prossimo Decreto Legge Liquidità, hanno richiamato anche la concessione di contributi a fondo perduto ad un numero limitato di piccole imprese: a quelle imprese, cioè, che hanno non più di 9 dipendenti.
È evidente come quest’ultimo sia un criterio fortemente discriminatorio nell’identificare le piccole imprese che potranno beneficiare di contributi a fondo perduto. Non capisco la logica di questo criterio selettivo non previsto in nessuno studio di Economia aziendale. Anche le imprese che hanno 10 o 15 dipendenti sono piccole imprese che hanno pieno diritto di usufruire di contributi a fondo perduto.
Ed in questa fase di forte crisi economica con gravi perdite di fatturato subite da tutte le piccole imprese con conseguenti rischi di licenziamenti, è assurdo fare una distinzione tra piccole imprese di serie A e piccole imprese di serie B, negando il Governo a queste ultime i contributi a fondo perduto solo perché un’impresa ha 10 o 15 dipendenti. Faccio quindi un forte appello al Governo, perché ricomprenda quali beneficiarie di contributi a fondo perduto tutte le piccole imprese da inquadrare secondo criteri economici di massima ragionevolezza e comunque non palesemente discriminatori.