Estensione della platea dei beneficiari ai contributi a fondo perduto a liberi professionisti, artigiani, commercianti e coltivatori diretti. Lo chiede la deputata sarda Mara Lapia in un emendamento al Decreto legge n. 34/2020 per la sostituzione del comma 2 dell’articolo 25.
Con questo emendamento, fermo restando il requisito del calo di fatturato del 33%, il contributo viene esteso anche ai beneficiari del bonus da 600 euro.
Le sue dichiarazioni.
“L’art. 25 – si legge nel testo presentato da Lapia – introduce novità per gli esercenti attività di impresa e gli autonomi, colpiti da perdite o che abbiano avuto compensi pari almeno a due terzi del fatturato.
Con la formulazione precedente del comma 2 venivano di fatto esclusi dai soggetti che possono accedere alla misura tutti i professionisti iscritti agli Ordini, in maniera indistinta, e tutti i contribuenti che hanno già usufruito del cosiddetto ‘bonus Covid-19′”.
La nuova formulazione, contenuta nell’emendamento.
“Con questa nuova formulazione si intende far accedere alla misura economica anche i contribuenti – compresi i lavoratori professionisti – che abbiano redditi complessivi fino a 35mila euro. Si abroga di fatto l’incumulabilità prevista precedentemente con i bonus previsti dal Decreto legge 17 marzo 2020, n.18, convertito con modificazioni dalla legge n. 27 del 24 aprile 2020.
Ciò mira a limitare le disparità anche all’interno della categoria dei professionisti stessi. In essa infatti sono ricompresi soggetti a basso reddito e che necessitano dunque di accedere alla misura prevista. Si sostiene maggiormente anche i contribuenti non iscritti ad Ordini professionali (ad esempio gli artigiani) e che hanno subito perdite a causa dell’emergenza sanitaria”.
Il contenuto dell’emendamento.
Nell’emendamento, la deputata Mara Lapia del Movimento 5 Stelle fa presente che “il contributo a fondo perduto di cui al comma 1 non spetta, in ogni caso, ai soggetti la cui attività risulti cessata alla data di presentazione dell’istanza agli enti pubblici.
Lo stesso contributo non spetta altresì ai lavoratori dipendenti e ai professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria, che abbiano un reddito superiore ai 35mila euro con riferimento all’anno di imposta 2018″.
Precedentemente, su sardegnareporter.it su Mara Lapia è possibile leggere un articolo del 22 maggio 2020, cliccando qui.