Il brano è intitolato “La Settima Arte” e parla della nascità dell’arte cinematografica, giocando ampiamente su delle citazioni cinematografiche.
Le citazioni che si riescono a cogliere sono:
– L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat di: L. e A. Lumière
– L’uscita dalle officine Lumière di: L. e A. Lumière
– L’uomo che sapeva troppo di: A. Hitchcok
– La strada di: F. Fellini
– 8 e 1/2 di: F. Fellini
– Quarto potere di: O. Welles
– L’ albero degli zoccoli di: E. Olmi.
Distribuite in questo modo:
Nella prima strofa viene introdotto il tema: i fratelli Lumière che sfruttando ‘un difetto di diottria’ della vista, che nn riesce a separare più fotogrammi fatti scorrere velocemente ‘creano’ l’immagine in movimento: il cinema è figlio della fotografia.
Nella seconda strofa troviamo Carlo (che sarebbe l’italianizzazione di Charlie Chaplin) ed Alfredo (Alfredo italianizzazione di Alfred Hitchock) e Federico (Fellini).
Nella terza strofa troviamo invece riferimenti a Totò, Orson Welles ed Ermanno Olmi.
Nella coda si chiude il cerchio e si ‘scopre’ che gli operai che uscirono in massa ‘inventarono il cinema’, la settima arte appunto.
Moreno Realdini, in arte Moreno Rea è un cantautore ed autore e La settima Arte è il primo brano interpretato interamente da lui.
Come strumenti utilizza piano o chitarra ed al momento è in preparazione un suo nuovo progetto di 3 brani piano e voce, ma questa volta in qualità di autore.
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