Lo riferiscono Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive.
“La richiesta di FCA – spiegano Palombella e Ficco – consiste in un prestito rivolto esclusivamente alla parte italiana del gruppo e sarebbe finalizzata ad alimentare i numerosi fornitori, nonché a facilitare la realizzazione dei 5 miliardi di investimenti previsti per il nostro Paese, in una situazione di sostanziale assenza di vendite e quindi di fatturato”.
“Il Governo – commentano Palombella e Ficco – deve capire che l’industria è il perno dell’economia italiana, che l’automotive in particolare è il primo settore italiano e sta attraversando una fase di delicata trasformazione, con l’entrata in vigore proprio quest’anno di normative europee molto restrittive sulle emissioni e con il processo di fusione fra FCA e PSA tuttora in corso.
I sedicenti decreti di rilancio non rilanceranno proprio un bel nulla, se continueranno a trascurare del tutto l’industria e addirittura a mortificare il settore dell’auto. Per FCA lavorano non solo 55.000 dipendenti, ma ben il 40% di tutte le imprese italiane di componentistica”.