“Questa intesa è determinante per il proseguimento del piano industriale. È necessario che il Mise, il Ministero del Lavoro, i Presidenti delle Regioni Campania e Puglia trovino tutte le vie per trovare soluzioni che sblocchino questa situazione, per evitare la compromissione di una delle realtà più significative nel settore della fornitura diretta per il settore dell’aerospazio e la messa sul lastrico 750 lavoratori e delle loro famiglie in territori già in grave crisi economica, sociale e occupazionale”.
Gruppo Dema
Lo dichiarano i coordinatori nazionali per il settore aerospazio Michele Zanocco e Mauro Masci della Fim, Claudio Gonzato della Fiom e Guglielmo Gambardella della Uilm.
“A peggiorare questa complicata vicenda – sottolineano – la pandemia Covid-19 ha reso ancora più drammatico il quadro di mercato ed industriale all’interno del quale si dovrà collocare la fase di riorganizzazione aziendale. Infatti per il settore del trasporto aereo civile la crisi è arrivata molto rapidamente con ipotesi di dimezzamento degli attuali volumi produttivi e problemi legati al rilancio e alle prospettive su cui si basava il precedente piano industriale che dovrà essere necessariamente rivisto. Il Gruppo Dema ci ha comunicato di voler mantenere gli impegni finanziari e gli investimenti da parte del Fondo che controlla direttamente l’azienda”.
Gruppo Dema
“Siamo in una situazione di grave difficoltà e con tempi molto stretti, entro i prossimi dieci giorni, per trovare soluzioni positive, al fine di scongiurare quello che non può essere tollerato: il fallimento delle aziende del Gruppo e le pesanti perdite occupazionali . Per questo chiediamo di mantenere un confronto continuo tra azienda e Organizzazioni sindacali per monitorare l’evoluzione in tempo reale degli sviluppi del confronto con i creditori, in particolar modo con l’Inps, con i quali l’azienda sta provando a trovare una condivisione per la ristrutturazione del debito” aggiungono.
“Siamo pronti e disponibili per interlocuzioni con le Istituzioni e le forze politiche locali e nazionali affinchè agiscano rapidamente e contribuiscano fattivamente per impedire un ulteriore scempio industriale che impoverirebbe persone, territori e l’intero paese” concludono.