Nel diciassettesimo anniversario della morte di Luigi Pintor, l’intento del manifesto sardo è fornire un contributo di analisi e di riflessione collettiva su un giornalista, uno scrittore e un politico che rappresenta ancora un patrimonio di idee utili per comprendere criticamente il presente, per coloro che si impegnano per la trasformazione dell’ordine delle cose esistenti.
Luciana Castellina, giornalista e scrittrice, parlamentare comunista, più volte eurodeputata. È stata anche arrestata ad Atene e espulsa dalla Grecia in occasione del colpo di stato dei colonnelli nel 1967. A seguito dei suoi articoli sulla Primavera di Praga di gennaio, viene radiata dal PCI nel 1970 assieme al nucleo fondatore della rivista, poi quotidiano e anche movimento politico Il manifesto, di cui è stata redattrice e poi sempre collaboratrice.
Jacopo Onnis, giornalista, dal 1974 al 1979 ricercatore presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari, dal 1980 al 2010 prima programmista-regista poi redattore del Tgr nella sede regionale Rai della Sardegna. Si è occupato di cronache politiche e culturali. Nel 1991 ha vinto il Premio Iglesias per l’informazione radiotelevisiva, autore de La dignità dell’uomo. Luigi Pintor, ragione e passione, Ediesse edizioni. Jacopo Onnis descriverà la dimensione del giornalismo di Pintor. Il Manifesto infatti non è stato solo il quotidiano che ha cercato di rappresentare l’esperienza politica delle nuove sinistre, ma è anche stata una scuola per tante firme importanti del giornalismo italiano.
Tonino Dessì, giovane militante de il Manifesto a Cagliari nella seconda metà degli anni ’70, una lunga militanza successiva nel PCI di Berlinguer, oggi esponente del Comitato di Iniziativa costituzionale e statutaria. Tonino Dessì racconterà l’esperienza politica del manifesto che ha coinvolto due generazioni a sinistra del Pci e della burocrazia e delle procedure repressive con cui il comitato centrale del Pci deliberò la radiazione di Pintor.
Marco Ligas, fondatore del Manifesto Sardo, parlerà del legame tra Pintor e la Sardegna. Un legame iniziato a Cagliari nei suoi primi 15 anni di vita. Poi ci furono il trasferimento nella capitale, i primi lutti, la guerra, la scelta partigiana e comunista e il rientro in Sardegna deciso dal Pci a causa della “grave colpa” del dissenso. Un percorso di crescita politica e intellettuale dalla lotta contro il dogmatismo del Pci, la rivolta di Budapest e la primavera repressa di Praga.