In Sardegna, chiese riaperte grazie ad un’App, questo avviene nella comunità di Ales – Curcuris – Zeppara, dove il posto in Chiesa, durante le funzioni religiose, potrà essere organizzato al meglio e in assoluta sicurezza con un’App Made In Sardegna, con la quale poter richiedere in anticipo il proprio posto in chiesa e assistere alla Santa Messa. L’idea si chiama Parrocchia.App, è estremamente innovativa e arriva da San Gavino Monreale.
L’applicazione ha preso vita e forma nelle ultime settimane grazie al lavoro di una Software House di San Gavino Monreale che fin da subito ha attivato la proposta fatta da un suo giovane collaboratore, Davide Moreno, laureando in scienze dell’educazione e della formazione all’Università di Cagliari, da sempre attivo e partecipe alla vita della comunità di fedeli di cui fa parte. “Durante le lunghe settimane di lockdown abbiamo pensato a come far rientrare la gente in chiesa – spiega Don Emanuele Deidda, responsabile per la comunità di Ales – Curcuris – Zeppara e direttore dell’ufficio informatico diocesano della Diocesi di Ales Terralba – facendo ricorso ai social media e alle nuove tecnologie. La Diocesi di Ales Terralba, in queste settimane ha fatto tantissimo per non lasciare soli i fedeli.
L’attività dell’ufficio informatico diocesano in queste settimane di quarantena, è stata esemplare e ha permesso di portare avanti le attività anche durante il periodo della Santa Pasqua. La necessità di riaprire le Chiese e di riportare i fedeli a partecipare alle funzioni religiose, ci ha costretto a prendere in considerazione le problematiche relative al protocollo firmato tra la Cei e il Governo italiano, per gestire la delicatissima fase delle riaperture. Per questo, per poter riaprire le chiese in tempi brevi, ma senza rischiare pericolosi assembramenti, abbiamo accettato la proposta della Atlas di utilizzare Parrocchia.App”. La Parrocchia che sceglie di utilizzare Parrocchia.App, deve semplicemente indicare la posizione della Chiesa, i posti disponibili, e gli orari di apertura. A questo punto, il fedele sarà libero di prenotare il suo posto in Chiesa, scegliendo anche la Funzione religiosa da seguire. “Per progettare l’App – chiarisce Walter Piras, Ceo di Atlas – ci siamo confrontati con esperti di Privacy e con esponenti della comunità cattolica italiana.Tutta la procedura è anonima e rispetta il diritto alla privacy. L’accesso alla chiesa può essere confermato dagli addetti attraverso la verifica di un semplice QR Code visibile sul telefono del fedele”. Il progettista dell’App, Davide Moreno, chiarisce che “L’app va oltre il semplice servizio di prenotazione posto, anzi, il termine prenotare, devo essere sincero, non mi fa impazzire, Parrocchia.App, è un servizio che aiuta il fedele ad evitare la fila per l’accesso in chiesa e potenzia la vita comunitaria. L’applicazione non è un limite o un modo di controllare i fedeli, ma una concreta opportunità per superare la partecipazione anonima e indifferenziata. Stiamo sviluppando – conclude Davide Moreno – diverse funzioni aggiuntive che andranno a integrare il servizio base e a migliorare l’esperienza di fede nelle nostre comunità. I parrocchiani potranno consultare le letture, i canti e il foglietto settimanale della propria parrocchia, semplicemente accedendo all’App. Inoltre il sacerdote potrà sfruttare le notifiche push, per inviare delle comunicazioni a tutti i fedeli. Parrocchia.app, è stata progettata anche per andare incontro alle persone che si considerano meno smart e social, costoro possono stampare il codice a presentarsi alla funzione con un semplice foglio di carta, oppure usufruire gratuitamente del servizio di prenotazione telefonica”.
L’applicazione ha preso vita e forma nelle ultime settimane grazie al lavoro di una Software House di San Gavino Monreale che fin da subito ha attivato la proposta fatta da un suo giovane collaboratore, Davide Moreno, laureando in scienze dell’educazione e della formazione all’Università di Cagliari, da sempre attivo e partecipe alla vita della comunità di fedeli di cui fa parte. “Durante le lunghe settimane di lockdown abbiamo pensato a come far rientrare la gente in chiesa – spiega Don Emanuele Deidda, responsabile per la comunità di Ales – Curcuris – Zeppara e direttore dell’ufficio informatico diocesano della Diocesi di Ales Terralba – facendo ricorso ai social media e alle nuove tecnologie. La Diocesi di Ales Terralba, in queste settimane ha fatto tantissimo per non lasciare soli i fedeli.
L’attività dell’ufficio informatico diocesano in queste settimane di quarantena, è stata esemplare e ha permesso di portare avanti le attività anche durante il periodo della Santa Pasqua. La necessità di riaprire le Chiese e di riportare i fedeli a partecipare alle funzioni religiose, ci ha costretto a prendere in considerazione le problematiche relative al protocollo firmato tra la Cei e il Governo italiano, per gestire la delicatissima fase delle riaperture. Per questo, per poter riaprire le chiese in tempi brevi, ma senza rischiare pericolosi assembramenti, abbiamo accettato la proposta della Atlas di utilizzare Parrocchia.App”. La Parrocchia che sceglie di utilizzare Parrocchia.App, deve semplicemente indicare la posizione della Chiesa, i posti disponibili, e gli orari di apertura. A questo punto, il fedele sarà libero di prenotare il suo posto in Chiesa, scegliendo anche la Funzione religiosa da seguire. “Per progettare l’App – chiarisce Walter Piras, Ceo di Atlas – ci siamo confrontati con esperti di Privacy e con esponenti della comunità cattolica italiana.Tutta la procedura è anonima e rispetta il diritto alla privacy. L’accesso alla chiesa può essere confermato dagli addetti attraverso la verifica di un semplice QR Code visibile sul telefono del fedele”. Il progettista dell’App, Davide Moreno, chiarisce che “L’app va oltre il semplice servizio di prenotazione posto, anzi, il termine prenotare, devo essere sincero, non mi fa impazzire, Parrocchia.App, è un servizio che aiuta il fedele ad evitare la fila per l’accesso in chiesa e potenzia la vita comunitaria. L’applicazione non è un limite o un modo di controllare i fedeli, ma una concreta opportunità per superare la partecipazione anonima e indifferenziata. Stiamo sviluppando – conclude Davide Moreno – diverse funzioni aggiuntive che andranno a integrare il servizio base e a migliorare l’esperienza di fede nelle nostre comunità. I parrocchiani potranno consultare le letture, i canti e il foglietto settimanale della propria parrocchia, semplicemente accedendo all’App. Inoltre il sacerdote potrà sfruttare le notifiche push, per inviare delle comunicazioni a tutti i fedeli. Parrocchia.app, è stata progettata anche per andare incontro alle persone che si considerano meno smart e social, costoro possono stampare il codice a presentarsi alla funzione con un semplice foglio di carta, oppure usufruire gratuitamente del servizio di prenotazione telefonica”.