Continua il Dr. Di Matteo “Vennero trasmesse alcune informazioni che il Gom della polizia penitenziaria aveva inviato alla Procura nazionale antimafia, ma anche alla direzione del Dap, – quindi conosciute dal Ministro – che descrivevano la reazione di importantissimi capimafia, legati anche a Giuseppe Graviano e ad altri stragisti, all’indiscrezione che io potessi essere nominato a capo del Dap.
Quei capimafia dicevano se nominano Di Matteo è la fine”.
Riteniamo proseguono i due esponenti dell’Italia dei Valori, che sia opportuno che il ministro Bonafede riferisca in Parlamento, e che sia trasparente e convincente.
Riteniamo, continuano i due esponenti politici, quanto detto dal Dr. Di Matteo di una gravità inaudita e molto debole il tentativo del Ministro, fatto ieri sera in diretta tv, di giustificare l’accaduto.
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Il Ministro Bonafede, per rispetto dell’importante carica istituzionale che ricopre, deve provare la propria tesi documentandola o, in caso contrario, presentare le dimissioni.
Quello che emerge, infatti, dalle affermazioni del Magistrato è che nelle scelte sulle nomine ai più importanti incarichi di Stato (il DAP è tra questi) il governo subisce il condizionamento della mafia. Se invece ciò che ha detto Di Matteo non risponde a verità il ministro deve denunziarlo e chiedere la sospensione del magistrato dal ruolo. Delle due l’una!