tarda mattinata di oggi dal ministero dello Sviluppo economico, si è
concluso con un rinvio alle 16 di domani, con le stesse modalità, per
dar modo al management italiano di confrontarsi con il board della
multinazionale in America.
All’incontro, oltre alla sottosegretaria Alessandra Todde e al
vicecapo di gabinetto del MiSe, Giorgio Sorial, erano presenti la
ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, l’assessora al Lavoro della
Regione Campania, Sonia Palmeri, il country manager Italia di Jabil,
Clemente Cillo, e i rappresentanti nazionali e territoriali di Fim,
Fiom, Uilm e Failms.
La richiesta comune all’azienda, sia da parte delle organizzazioni
sindacali che del governo, è stata quella di non procedere con la
procedura di licenziamento collettivo per 190 lavoratori annunciato per
lunedì prossimo, 25 maggio.
Il dottor Cillo, massimo dirigente della Jabil Italia, ha chiesto un
giorno di tempo per confrontarsi con il board americano, affermando di
non poter assumere una decisione diversa da qualle annunciata.
Come Fim, Fiom, Uilm e Failms ribadiamo che la decisione dell’azienda
oltre ad essere assolutamente intollerabile è anche illegale, poiché
arriva in un momento di emergenza sanitaria ed economica talmente grave
da aver portato l’Esecutivo italiano a chiedere il blocco dei
licenziamenti su tutto il territorio nazionale.
In attesa del confronto di domani è confermato lo sciopero e si stanno
valutando ulteriori forme di mobilitazione, per difendere non solo
l’occupazione di un sito produttivo ma anche la tenuta di una realtà
come quella casertana, già fortemente in difficoltà.