“La diffusione del virus e la successiva adozione dei provvedimenti volti a contrastarlo hanno determinato una grave crisi economica in tantissimi comparti, compreso il suinicolo. Il drastico calo di consumo del prodotto, strettamente interconnesso con l’andamento della filiera turistico-ricreativa, ad oggi è fonte di grande preoccupazione per gli allevatori che rischiano non solo minori guadagni ma anche di poter incorrere in gravose e pesanti sanzioni.”
Esordisce il capogruppo e promotore dell’istanza Dario Giagoni “La mancata vendita dei maialetti ha, infatti, comportato un sovraffollamento negli allevamenti con conseguente mancanza di rispetto dei parametri previsti dalla normativa regionale vigente circa il numero massimo di capi nei terreni.
Chiediamo pertanto che si intervenga a favore di una temporanea sospensione delle verifiche dei parametri che stabiliscono il limite massimo del carico dei suoni nei terreni, e che peraltro, non rispecchiano i parametri previsti dalla normativa nazionale in materia e quella regionale di gestione degli effluenti e del carico totale del bestiame mantenibile, al fine di evitare che possano accadere situazioni come quella registratasi solo qualche giorno fa nei pressi di Lanusei, quando un allevatore ha rischiato non solo di dover pagare una salata multa ma anche di vedersi revocare gli accreditamenti aziendali.
” Prosegue l’esponente del carroccio “Una maggior attenzione, insomma, per un comparto da sempre al centro dell’attenzione del nostro gruppo, il quale gli riconosce non solo una grande valenza economica ma anche antropologica, e che a breve verrà coronata con la presentazione di una proposta di legge atta a, ci auguriamo, migliorarne l’attività.”