L’emergenza covid-19 ha messo in ginocchio lavoratori e lavoratrici, persone di qualsivoglia categoria, impedendo loro di pagare affitti, mutui e beni di prima necessità. In questo contesto, l’Ersu ha deciso di impedire il rientro degli inquilini delle Case dello Studente, per lo meno quelli che a marzo avevano deciso di tornare dalle loro famiglie.
Ai primi di marzo – ancor prima che Conte annunciasse il lockdown nazionale – senza alcun preavviso, arrivava una comunicazione: chi manca da due giorni dalle case dello studente non può più tornare.
Oggi l’Ersu comunica agli studenti che, fino a quando non ci saranno le condizioni di sicurezza, non potranno rientrare negli alloggi, mentre nulla si dice riguardo ai rimborsi delle rette già anticipate e detratte dalle borse di studio, relative ai mesi di non utilizzo.
Gli studenti, che si stanno mobilitando per la situazione di inaccetabile incertezza, hanno rilasciato in questi giorni questo comunicato: «Mentre tutto il paese si prepara alla cosiddetta fase due dell’emergenza sanitaria, ai residenti delle Case dello Studente di Cagliari viene comunicato dall’ERSU il divieto – fino a data incerta – di far rientro ai propri alloggi. Tale divieto rimarrà valido sino a nuove comunicazioni da parte dell’ente, e sarà condizionato all’adozione di “idonei protocolli” di sicurezza.
Per gli studenti coinvolti, in particolare quelli che da marzo hanno scelto di lasciare temporaneamente gli alloggi, si avvia così un periodo di totale incertezza, ma il sospetto è che le strutture gestite dall’ente non siano affatto in grado di garantire il rispetto delle normative anti-covid.
Gli studenti che all’inizio di marzo hanno scelto in coscienza di tornare dalle proprie famiglie, oggi si trovano di fatto sfrattati, e rischiano così di veder calpestato il proprio diritto allo studio, già fortemente compromesso da questa emergenza.
Gli studenti non possono pagare il prezzo dell’inadeguatezza delle strutture, dell’incapacità dell’ente di metterle a norma in tempi utili, né possono veder barattati in questo modo i propri diritti allo studio e all’abitazione.
Gli studenti pretendono dall’ERSU risposte chiare e trasparenti sui tempi e sulle possibilità reali di rientro, e sono pronti a mobilitarsi per chiedere il rimborso totale di tutte le rette già pagate, per tutto il periodo nel quale non hanno potuto e non potranno accedere ai propri alloggi, con l’ovvia garanzia di poter recuperare personalmente e agevolmente i propri effetti, e per veder garantito concretamente il pieno diritto allo studio».
I ritardi e la poca trasparenza nelle comunicazioni, anche riguardo le modalità di recupero degli effetti personali, da parte dell’ente, gravano e graveranno sulle spalle degli studenti, che ora pretendono risposte sul proprio futuro.
Gli Studenti delle case dello studente di Cagliari