La modifica della Legge ha creato un putiferio mai visto: associazioni ambientaliste, animaliste e dei cacciatori tutte contrarie ad uno spudorato regalo ai bracconieri. Federcaccia, Arcicaccia e Libera Caccia, quest’ultima con un durissimo comunicato, e anche Consiglieri notoriamente filovenatori hanno espresso chiaramente che la modifica è inopportuna e sbagliata. Negli ultimi giorni si è assistito allo scaricabarile tra le forze politiche di maggioranza quasi che l’articolo fosse caduto dal cielo e non approvato prima in Commissione, poi pasticciato nel tentativo di renderlo più digeribile ed infine oggi votato.
Non solo, per bilanciare lo spudorato regalino ai bracconieri, veniva pure fatto obbligo ai cacciatori in vagante (ma solo alla stanziale) di indossare l’alta visibilità, creando cacciatori di serie A (migratoristi vestiti in mimetica, tra cui si registra il più alto tasso di illeciti penali) e i cacciatori di serie B (stanzialisti, già tartassati dalla mancanza di fauna e notoriamente tra i più corretti). Con la bugia della sicurezza, contando sul momento drammatico in cui si trova la Regione Lombardia, si è data vita ad una norma che inficia l’attività delle Guardie Venatorie Volontarie, il cui operato va ricordato è alla base del 36% delle denunce a carico di cacciatori e bracconieri.
Il Consigliere della Lega Nord Floriano Massardi, che ha proposto la norma, si è visto bene dal dire che in Lombardia c’è stato un solo incidente nel 2011, che ha coinvolto tra l’altro un Agente del Corpo forestale dello Stato, dimenticando di parlare delle 1358 persone vittime di armi da caccia (con 356 morti e 1002 feriti) negli ultimi tredici anni in ambito venatorio ed extra venatorio (dato parziale frutto della ricerca dell’Associazione Vittime della caccia). Solo lo scorso anno 10 morti e 41 feriti durante l’attività di caccia. Se il giubbino ad alta visibilità è necessario lo è per i cacciatori tutti, non certo per i guardiacaccia.
Durissima la presa di posizione delle Associazioni ambientaliste e animaliste.
Gianni Del Pero, Presidente WWF Lombardia: “Inaccettabili leggi illegali approvate da Regione Lombardia a favore di una minoranza assoluta e violenta che si appropria della Natura che è di tutti”.
Franco Rainini. Consigliere Nazionale Pro Natura: “La Regione Lombardia sceglie gli interessi di una infima minoranza contro il diritto alla natura di tutti. Scelta miope, mentre oggi sarebbe necessario vedere oltre la crisi attuale e costruire una società più giusta e in pace con l’ambiente.”
Massimo Vitturi, responsabile nazionale animali selvatici della LAV: “Non possiamo più accettare che la politica regionale usi gli animali selvatici per attrarre facili consensi tra i cacciatori che rappresentano meno dello 0,6% dei cittadini regionali, mentre l’80% è da sempre schierato contro la caccia.”
Graziella Zavalloni, responsabile Lac Lombardia: “Siamo scandalizzati da questo comportamento delinquenziale e prenderemo in considerazione tutte le strade legali per fermare questo ennesimo scempio”
Antonio Delle Monache, Coordinatore regionale Guardie Venatorie Volontarie WWF Italia: ” Un disegno puerile: voi guardie siete troppo attive (la colpa è contrastare il bracconaggio) e allora vi facciamo girare vestiti di arancione così i bracconieri e i cacciatori (non quelli che rispettano le regole, ma quelli che usano richiami acustici, abbattono specie protette o mettono reti e trappole etc) vi vedono prima e se la svignano o nascondono i corpi di reato. Una vicenda incresciosa in cui la Regione Lombardia appare ostaggio di un manipolo di sfegatati sparatori di uccellini (protetti). Ovviamente se alla guardia senza alta visibilità si sospenderà il decreto fino a un anno, per il cacciatore inadempiente la sanzione è di soli 30 euro: differenza sproporzionata, assurda e illogica se non finalizzata ad aprire infiniti contenziosi per eliminare gli addetti alla vigilanza scomodi, cioè quelli che denunciano cacciatori e bracconieri. “
Approvato anche l’uso del visore notturno (mezzo vietato di caccia anche per la Suprema Corte di Cassazione) nella caccia al cinghiale, che sarà consentita anche di notte, 365 giorni all’anno.
Filippo Bamberghi, coordinatore Guardie Venatorie Volontarie WWF Italia-Nucleo Milano : “Non è questa la soluzione alle problematicità create dall’aumento della popolazione di questi ungulati ma, a fronte della drastica riduzione degli agenti di polizia provinciale e alle norme ammazza-vigilanza, si assisterà ad un incremento esponenziale del bracconaggio in tutta la Regione. “
Secondo lo studio redatto da Birdlife International l’Italia ha il triste record dei paesi che affacciano sul Mediterraneo con fino a 8 milioni di uccelli uccisi illegalmente: solo l’Egitto fa peggio di noi. La Lombardia si guadagna ogni anno la maglia nera del bracconaggio, con il 31% dei reati venatori commessi in Italia, tanto da essere indicata come un’area black-spot per il bracconaggio.