Ogni giorno, il Presidente del Consiglio annuncia una nuova “poderosa” iniziativa di sostegno alle imprese, ai professionisti, alle famiglie. salvo poi scordarsene il giorno dopo. Si sa, la memoria dell’italiano è corta ma, come dicono a napoli, “cà nisciuno è fesso!”.
Rinfreschiamo: era il 5 aprile e il governo Annunziava prestiti da 25.000 € per le piccole imprese e gli esercenti arti e professioni, erogati dalle banche a totale garanzia dello stato, attraverso un fondo di garanzia finanziato con fondi della cassa depositi e prestiti. Faceva eco Patuanelli, ministro per lo sviluppo economico: “Prestiti attivi in qualche giorno; nessuna valutazione del merito del credito; non ci sarà alcun costo di istruttoria della pratica!”.
Al contrario, chi è andato in banca ha saputo che: dopo la presentazione del “solito” modulo, la banca fa una istruttoria, farà pagare per questo e sul prestito si pagheranno pure gli interessi! Non solo, non farà alcuna erogazione fino a quando il fondo di garanzia, gestito dallo Stato, non avrà dato parere favorevole.
Oggi è il 5 maggio, è passato un mese e nessuna impresa, nessun esercente arte o professione, ha ricevuto un euro, altro che i 25.000 promessi! Presidente Conte, basta annunci giocando sulla buona fede e sul bisogno dei cittadini, dica pubblicamente se e quando i prestiti verranno erogati e renda noti i nomi di quelli che li hanno avuti, annesso che, dopo un mese, qualcuno ci sia.
[foto id=”297433″]Messina (IdV)