Governo, di nuovo, in grande tensione. Il Decreto maggio rischia di innescare l’ennesima crisi nella maggioranza. L’accordo sulla sanatoria migranti non c’è, cosa accadrà nelle prossime ore? Elezioni subito se l’esecutivo cade. Parola di Zingaretti.
L’impresa appare sempre più complessa e i tempi si allungano, nonostante l’urgenza delle misure economiche contenute nel provvedimento. Sono diversi i fronti di conflitto aperti nella maggioranza e, di nuovo, è tornato a soffiare forte il vento della crisi.
L’esecutivo ce la farà a compattarsi? Per ora il clima resta teso e la questione della regolarizzazione di migranti proposta dalla Bellanova – e osteggiata dal M5S – potrebbe avere un epilogo estremo: dimissioni della ministra dell’Agricoltura e crisi di Governo.
Cosa succederà nelle prossime ore? Intanto, il segretario del PD Zingaretti ha lanciato la linea del suo partito: se l’esecutivo non ce la fa, si vota.
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Governo non ce la fa? L’unica via il voto
Parole chiare quelle di Nicola Zingaretti in queste ore concitate per l’esecutivo:
“Il Governo deve dialogare con le opposizioni. Se questo Governo non ce la fa vedo difficile che si possa riproporre una maggioranza diversa.”
L’unica strada percorribile, quindi, per il segretario del PD è quella delle elezioni se davvero l’esecutivo non reggerà alle tensioni crescenti che arrivano da Palazzo Chigi.
La dichiarazione dell’esponente dem fa trasparire un reale nervosismo all’interno della maggioranza, che si è alimentato in queste ore a causa dei nodi tutti da sciogliere sul Decreto maggio.
Veti incrociati si stanno scagliando da Italia Viva e Movimento 5 Stelle soprattutto. Giuseppe Conte ha già rassicurato che favorirà dialogo e confronto.
Intanto, però, i disaccordi ci sono e le esternazioni di Zingaretti non fanno che alimentare l’ipotesi di una crisi dell’esecutivo. Il segretario ha anche ribadito, in merito alle polemiche sul caso Bonafede-Di Matteo:
“Alla politica dico che la priorità è capire come combattere le mafie nelle carceri e come contrastarne l’inquinamento nell’economia legale. Su questo dobbiamo trovare insieme le soluzioni e questo non c’entra nulla con il chiacchiericcio del sistema politico in queste ore”
Le polemiche, quindi, stanno complicando una fase già difficile per il Governo. In caso di situazione insostenibile e strappi non ricucibili, il Partito Democratico non sarà disponibile a ulteriori accordi e “inciuci”: si andrà al voto.
Caos Governo: perché si rischia la crisi
Il caso Bellanova contro Movimento 5 Stelle sulla sanatoria dei migranti non è il solo ad agitare la maggioranza.
Disaccordi sono sorti anche sul Reddito di emergenza, da considerare misura una tantum per PD e Iv, sotto il controllo di comuni per il partito di Renzi e dell’Inps per il M5S.
Italia Viva scalpita anche in tema della ricapitalizzazione delle imprese. Ci sono, poi, la proposta del taglio delle ore di lavoro e la spinosa questione della regolarizzazione migranti.
Sul punto l’intransigenza di Bellanova, appoggiata anche da PD, e del fronte pentastellato potrebbe non trovare una convergenza.
Se la ministra, come ha già minacciato, lascerà il suo incarico, quali saranno le conseguenze?
Tutte le ipotesi restano sul tavolo. Anche la crisi di Governo e le elezioni.
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Violetta Silvestri
Fonte: www.oney.it