La riunione, svoltasi in modalità da remoto, ha visto la partecipazione:
- del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nuoro, Dr.ssa Patrizia Castaldini;
- dei Procuratori della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Cagliari, Dr.ssa Anna Cau, e di Sassari, Dr.ssa Elena Maria Grazia Pitzorno;
- del Vicario del Presidente del Tribunale per i Minorenni di Sassari Dr. Vecchione;
- del Dr. Silvio Esposito, Dirigente della Squadra Mobile della Questura di Nuoro;
- del Tenente Colonnello Saverio Aucello, Vicecomandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri;
- del Colonnello Alessandro Ferri, Comandante provinciale della Guardia di Finanza;
- dell’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Nuoro, Valeria Romagna;
- della Dr.ssa Grazia Cattina, Dirigente dell’ATS Sardegna ASL di Nuoro;
- della Dr.ssa Maria Laura Piras per l’Ufficio Scolastico Provinciale di Nuoro;
- nonché del Sindaco del Comune di Silanus, Gian Pietro Arca, per l’Unione dei Comuni del Marghine;
- del Responsabile dell’Area Servizi Sociali del Comune di Orosei, Giuseppina Leoni, nonché del Presidente dell’Associazione “Onda Rosa”, Signora Luisanna Porcu.
Tematiche affrontate dalla Conferenza Permanente
Nel corso dell’incontro si è proceduto, anche in esito alle direttive recentemente diramate in proposito dal Ministro dell’Interno, a un’attenta disamina delle problematiche insorte a seguito del “confinamento” sociale, sia dal punto di vista dell’accessibilità ai servizi dedicati, tenuto conto che gli operatori sociali hanno dovuto drasticamente ridurre sia gli interventi esterni che la stessa operatività dei Centri a causa del pericolo di contagio, sia dal punto di vista delle pesanti dinamiche psicologiche determinate all’interno delle mura domestiche dalla sospensione delle attività lavorative e dalla contemporanea interruzione delle lezioni scolastiche.
È emerso, in particolare, che il numero di denunce nel periodo di convivenza forzata conseguente alla situazione emergenziale è rimasto sostanzialmente invariato, ma a tale dato – a parere degli intervenuti – non va data una valenza positiva, poiché, di contro, esso mette in risalto la carenza di residenze protette di immediata disponibilità che certo non incentiva la scelta di denunciare una situazione di violenza.
L’osservazione sviluppata in termini statistici a livello nazionale e la testimonianza della Presidente dell’Associazione Onda Rosa evidenziano che si sono certamente acuite le situazioni di conflittualità familiare con conseguente moltiplicazione di episodi di violenza in larga misura subìte in silenzio e – con poche eccezioni – non denunciate proprio per il timore di dover fare rientro fra le mura domestiche.
È stata comunque condivisa la necessità di implementare e mettere a fattor comune i punti di contatto di pronta reperibilità, in particolare a livello dei servizi sociali comunali, tenuto conto che le situazioni da gestire in via d’urgenza possono emergere sia nei reparti ospedalieri, sia presso i presidi delle forze dell’ordine, che nelle aule dei tribunali.
La rappresentante dell’Ufficio Scolastico Provinciale ha posto in risalto come la chiusura delle scuole, con l’adozione della didattica a distanza, abbia limitato per gli insegnanti e per tutti gli operatori della scuola la possibilità di cogliere nei bambini e nei ragazzi quegli indicatori comportamentali che sono correlati a criticità familiari significative. Non vi sono, peraltro, al momento, riscontri oggettivi in tal senso.
In conclusione di seduta il Prefetto, nel ringraziare gli intervenuti per il prezioso contributo di analisi, ha invitato i Comuni aderenti a procedere, in un’ottica condivisa di “strategia di distretto”, all’individuazione speditiva di soluzioni alloggiative nei rispettivi contesti da utilizzarsi per la specifica finalità (residence o strutture ricettive temporaneamente chiusi, case inutilizzate in paesi del circondario colpiti dal fenomeno dello spopolamento, ecc.).
Una volta verificatane l’idoneità, verranno attivati possibili percorsi progettuali che possano avvalersi di finanziamenti a livello statale (Ministero delle Pari Opportunità) o regionale.