L’ultimo decreto del Governo interviene sugli aspetti economici della crisi, ma sembra ignorare completamente l’allarme sulle conseguenze della pandemia per la salute psicologica dei cittadini: eppure non potrà mai esserci una vera ripresa senza salute psicologica e a dircelo è, in primis, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha riconosciuto l’importanza fondamentale del ruolo della psicologia e dello psicologo nella tutela della salute intesa come “stato di benessere fisico, psichico e sociale”.
Migliaia di professionisti hanno prestato la loro opera gratuitamente in centinaia di iniziative locali e nazionali e lo stesso Ministero della Salute ha attivato un numero verde di sostegno psicologico grazie al lavoro solidale di duemila colleghi. Su dieci psicologi mobilitati per la pandemia, sette lo hanno fatto in modo del tutto solidale, come risulta da un sondaggio condotto dal Consiglio nazionale degli Ordini degli Psicologi tra i propri iscritti. Ma la solidarietà non basta. E oltretutto non si può chiedere a dei professionisti di lavorare gratuitamente per mesi.
I bisogni psicologici dei cittadini necessitano di considerazione e rispetto; i professionisti devono essere sostenuti e riconosciuti.
Diventa, quindi, fondamentale l’assunzione di nuovi psicologi e la previsione di investimenti specifici: basti pensare che negli ultimi tre anni sono andati in pensione, senza alcuna forma di turnover, il 25% degli psicologi in forza al Servizio sanitario nazionale.
« La psicoterapia è quasi scomparsa dal servizio pubblico e, sempre più spesso, il disagio non può ottenere solo psicofarmaci come risposta. Per questo – annuncia la presidente Fiaschi – l’Ordine degli Psicologi della Liguria, insieme agli altri Ordini territoriali e al Consiglio nazionale, chiede alle istituzioni nazionali e locali l’adozione di misure concrete a protezione della salute psicologica .
« È necessario recuperare un coordinamento più efficace tra gli ospedali ed il loro contesto, attraverso la previsione, il potenziamento e la valorizzazione delle unità di Psicologia che si interfacciano con i bisogni assistenziali e il territorio. Per assicurare interventi di prossimità e di comunità, servono figure come quella dello psicologo di cure primarie, di continuità assistenziale e di comunità nel welfare e nel terzo settore.
« Accanto a queste risposte strutturali è importante pensare ad un bonus per le fasce più a rischio e a basso reddito, tale da consentire l’accesso rapido ad interventi nel privato e risposte immediate. Senza questi provvedimenti urgenti non ci sarà risposta neanche per le necessità più urgenti e le situazioni più vulnerabili, come i sopravvissuti al Covid-19, i parenti dei deceduti, gli operatori sanitari; senza dimenticare i minori in situazioni di disagio, le donne vittime di violenza, le persone con disabilità, i soggetti a rischio per disturbi psichici e suicidio. Non c’è salute senza salute psicologica: si curano persone, oltre che corpi», conclude la presidente degli psicologi liguri.