A realizzare i lavori sarà l’impresa Archeo&Restauri di Napoli che ha presentato un’offerta di 61 mila 408 euro con un ribasso del 26,35% su una base di gara di 92 mila 557 euro. L’offerta della società napoletana è stata la migliore tra le cinque pervenute. Il tempo previsto per la realizzazione dei lavori è di 108 giorni.
“L’appalto è, finanziato con i fondi dell’8 per mille e consentirà di rendere nuovamente fruibile la Torre di San Cristoforo, uno dei simboli identitari più importanti della città” spiegano il Sindaco Andrea Lutzu e l’Assessore alla Cultura Massimiliano Sanna.
“La prolungata chiusura della torre è dovuta allo stato di degrado dei solai lignei che negli ultimi anni è sensibilmente peggiorato – spiegano gli Assessori ai Lavori pubblici Francesco Pinna e alla Cultura Massimiliano Sanna -. Aveva raggiunto livelli tali da impedire l’apertura del monumento in condizioni di sicurezza. Lo stato di degrado dei solai in legno peggiora man mano che si sale di livello: mentre il primo livello appare compromesso in particolare dalla grande quantità di guano e carcasse di piccioni, oltre che da tarli ed insetti xilofagi, quello tra il primo ed il secondo piano, oltre che dalla presenza di guano, è stato colpito in modo importante da attacchi di insetti xilofagi, in particolare termiti. Il terzo impalcato appare infine rovinato, oltre che dagli insetti suddetti, da marciume dovuto ad infiltrazioni di acqua, che ha addirittura provocato il distacco di alcune parti lasciando a vista la soletta in cemento sovrastante”.
Il progetto di restauro, a cura dell’Architetto Sara Fabbri, prevede la pulitura e sanificazione dal guano dei solai, la sostituzione degli impalcati lignei e delle strutture che li sopportano, delle scale e dei parapetti, il rifacimento del coccio pesto negli spalti fra la torretta e le merlature.
“Uno dei problemi più grossi è quello dei piccioni – aggiunge l’Assessore Sanna -. Rendere fruibile il monumento è di per sé un buon deterrente per tenere lontani i volatili, ma sono previsti anche sistemi di allontanamento ad ultrasuoni, che hanno necessità di un impianto dedicato e di efficacia da testare o in alternativa un sistema a reti retrattili su rullo”.