Cosa c’è di più salutare delle carote, da tempo indicate per aumentare le difese dell’organismo contro le malattie infettive, ricche di provitamina A e sali minerali? Le mettiamo nel carrello della spesa senza sapere che, in realtà, mangeremo un concentrato di residui chimici; tra questi l’Oxamyl.
Pesticida nelle carote italiane
E il sistema comunitario di allerta rapida per gli alimenti e i mangimi (RASFF) ha trasmesso una notifica (2020.2038 del 14/05/2020) per la presenza, in concentrazione elevata (0,18 mg/kg o ppm), di residui dell’insetticida Oxamyl in una partita di carote provenienti dall’Italia.
Il campionamento di Rasff è stato effettuato il 6 maggio 2020, dopo un controllo effettuato dalle autorità svedesi, che hanno provveduto al sequestro della merce. Proprio alla Svezia era destinata la partita di carote italiane.
Valori superiori al limite massimo consentito
L’insetticida era presente nelle carote per un valore di 0,18 milligrammi per chilo, 14 volte superiore al limite massimo di residui (LMR) consentito, che è fissato a 0,01 milligrammi per kg o ppm (parti per milione), un quantitativo minimo rilevabile che in pratica lo rende un prodotto non autorizzato.
Va ricordato che questo limite era stato ridotto ed era entrato in vigore, dopo che esami tossicologici, effettuati dall’autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) su diverse categorie di prodotti, avevano destato preoccupazione in merito alla protezione dei consumatori.
Cos’è l’Oxamyl?
L’Oxamyl è un agente chimico usato come pesticida che si presenta in due forme: granulato e liquido. La forma granulata è stata vietata negli Stati Uniti. È considerato pericoloso e non è una questione di allarmismo o di bufale in rete.
A dirlo è stato Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. È da anni commercializzato come Vydate e utilizzato nei giardini e nei prati, ma anche nelle case oppure nel campo dell’agricoltura.
È classificata come sostanza estremamente pericolosa negli Stati Uniti, come definita nella Sezione 302 della legge sulla pianificazione delle emergenze e del diritto comunitario alla conoscenza degli Stati Uniti (42 USC 11002) ed è soggetta a rigidi requisiti di segnalazione da parte di strutture che producono, immagazzinano o usano in quantità significative.
Sempre secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente:
“Questo prodotto è efficace nel controllo della maggior parte delle specie di nematodi oltre a un gran numero di insetti succhiatori e masticatori come afidi e tripidi”.
Tossicità dell’Oxamyl
Oxamyl è estremamente tossico per l’uomo se ingerito, inalato o a contatto con la pelle. Il suo uso eccessivo può anche portare ad accumulo di residui negli alimenti, sebbene la sua composizione chimica, una volta venuta a contatto con il suolo, si degradi rapidamente.
Sintomi dell’avvelenamento
I segni di avvelenamento da Oxamyl includono:
- malessere, debolezza muscolare, vertigini, sudorazione, mal di testa, salivazione;
- nausea, vomito, dolore addominale, miosi con visione offuscata, coordinazione;
- spasmi muscolari e linguaggio offuscato, sebbene i sintomi possano peggiorare con un avvelenamento grave.
Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura:
“Il contatto con la pelle, l’inalazione di polvere o spray o la deglutizione possono essere fatali”.
A causa della sua tossicità, il suo uso è limitato nell’UE e nel Regno Unito con limiti massimi di residui per mele e arance pari a 0,01 mg/kg e questa quantità è consentita solo perché si tratta del limite di rilevazione.
Inquieta davvero vedere come i prodotti incriminati siano di largo consumo sulle nostre tavole, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”.
L’importanza della tracciabilità
Diventa fondamentale, allora, tracciarli e identificarli ovunque si celino. È una vera battaglia, la piena tracciabilità di ogni ingrediente per garantire al massimo la tutela del consumatore, e per raggiungere questo obiettivo è importante lavorare sempre di più anche su un fronte cruciale come quello della tracciabilità e dell’etichettatura.
È un lavoro in linea con la promozione del modello agricolo italiano che fa della sostenibilità una pratica quotidiana e che vede l’Italia all’avanguardia nella riduzione dei fitofarmaci e nel contenimento delle emissioni di gas serra.