In particolare, prima di emettere provvedimenti nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di gravissimi reati o sottoposti al regime del cosiddetto “carcere duro”, il 41-bis, il giudice richiede il parere del Procuratore della Repubblica o del Procuratore Nazionale Antimafia.
“Si tratta di pareri obbligatori, ma non vincolanti – precisa il deputato in Commissione Giustizia – per cui è assolutamente demagogico e strumentale affermare che con tale provvedimento si scalfisce l’autonomia della Magistratura e dei singoli magistrati.
Anzi, con questa previsione si vuole tutelare ancor di più quell’autonomia e indipendenza, non lasciando i singoli magistrati soli in decisioni di così grande responsabilità, alla gogna di tifoserie disinformate e inaccettabili processi mediatici, ma dotandoli di tutti gli strumenti per prendere tali decisioni nella maniera più oculata e ponderata possibile.
Chi afferma che il Governo vuole incidere sulla libertà, autonomia e indipendenza dei giudici, evidentemente ignora la Costituzione, oppure è mosso da disonestà intellettuale o sterile speculazione politica”, conclude il deputato sassarese.