I Sardi hanno trascorso settimane seguendo i report informativi della Regione Sardegna sull’andamento dei contagi, aspettando con ansia un minimo di ritorno alla normalità.
Oggi quel momento è arrivato! E’ giunto attraverso una decisione di coraggio e responsabilità verso una terra, la nostra Sardegna, che tanto acclamava il ritorno a un briciolo di speranza e quotidianità. Quotidianità che ci è stata tolta improvvisamente da qualcosa che non è dipeso da noi, ma che ci ha trascinato in un baratro carico di dubbi e incertezze.
Sabato sera finalmente Christian Solinas ha firmato un’Ordinanza di chiara connotazione Autonomista e Federalista, che va incontro a quell’esigenza del Popolo Sardo per iniziare una graduale ripresa delle attività sociali ed economiche.
L’ha chiamato “atto di fiducia verso i sardi”, la stessa fiducia ad oltranza che noi Sardisti nutriamo per un Presidente che è riuscito ad assumere importanti provvedimenti per l’avvio di una così detta “Fase 2”. Il tutto senza creare troppi conflitti istituzionali, ma tenendo un costante e costruttivo dialogo con un Governo che appare più attento a quelle aree del Paese con maggior presenza del Codiv 19.
Christian Solinas ha fatto esattamente quello che un buon Governatore deve fare: saper decidere senza mai perdere di vista i bisogni e le esigenze del suo Popolo, con autorevolezza e senso di responsabilità, all’interno di un perimetro Costituzionale e, per quanto è possibile, utilizzando il dialogo e la collaborazione.
Quella stessa collaborazione, e senso di responsabilità, che si chiede ai Sindaci della Sardegna, a cui è affidato il compito di esercitare quel ruolo e quel compito che da sempre reclamano, e cioè essere i veri protagonisti della vita delle Comunità che amministrano.
Da alcuni soliti detrattori, l’azione del Presidente Solinas viene vista come un atto di rinuncia alle responsabilità, viceversa si tratta di una visione operativa più ampia, sicuramente più democratica e che, finalmente, si sostanzia come un vero processo decisionale verso un Federalismo decisionale interno alla stessa Isola.
Non una “furbata”, insomma, ma un lavoro sinergico fatto con chi conosce le reali esigenze del proprio comune e dei suoi stessi abitanti e che, pertanto, può meglio emanare ordinanze ed atti più peculiari e performanti.
Considerando tra l’altro, che l’ordinanza di Solinas non fa altro che rafforzare quel concetto di responsabilità sanitaria che è già in capo ai Sindaci.
Senza considerare che il Lockdown ha inciso anche sulla salute dei cittadini, che, con la privazione della loro libertà, ha creato diverse situazioni di destabilizzazione dell’individuo. Se a questo sommiamo la devastante crisi economica a cui stiamo andando incontro, la necessità di un intervento urgente era diventato ormai improcrastinabile.
A Porto Torres, già colpita dalla crisi post industriale, le aziende si sono trovate a dover chiudere contro la loro volontà. Oggi, dopo due mesi di stop forzato, molte di loro potranno risollevare la serranda, senza attendere le tempistiche imposte dalle direttive nazionali.
Era quello che chiedevano i cittadini a gran voce ed è quello che ci auguriamo porti avanti il Primo Cittadino.
Si rimette in moto l’edilizia e la nautica, due attività importantissime per il nostro territorio e si attende con trepidazione che lo stesso possano fare nel più breve tempo possibile gli esercizi di ristorazione e i bar.
Sicuramente possiamo guardare al futuro senza abbassare la guardia.
Consci del fatto di avere un Presidente che è dalla parte nostra, di tutti i sardi e della nostra amata Sardegna.