A sorprendere è il fatto che il reddito di emergenza potrà essere richiesto anche da chi percepisce il reddito di cittadinanza. Tuttavia, questo vale solamente per coloro che con l’RdC percepiscono un importo più basso rispetto a quello che gli spetterebbe con il Reddito di emergenza.
Quest’ultimo, infatti, ha un importo fisso a seconda della composizione del nucleo familiare, mentre il reddito di cittadinanza costituisce una sola integrazione al reddito.
Potrebbe succedere, quindi, che un beneficiario del reddito di cittadinanza avrebbe convenienza a rinunciare a quest’ultimo per richiedere il reddito di emergenza, visto che con quest’ultimo l’importo spettante sarebbe più elevato. Ecco perché nel nuovo Decreto Maggio viene data la possibilità ai beneficiari del reddito di cittadinanza di cumulare entrambi i benefici per un massimo però di 800 euro mensili.
Ma vediamo nel dettaglio come si calcola il beneficio spettante con il reddito di emergenza nel caso in cui a richiederlo sia un percettore del reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza e reddito di emergenza cumulabili
Sia il reddito di emergenza che il reddito di cittadinanza sono misure non riconosciute individualmente ma all’intero nucleo familiare. Tuttavia, mentre nel primo caso l’importo è fisso, nel secondo questo dipende dal reddito familiare, in quanto il reddito di cittadinanza costituisce una sola integrazione delle entrate percepite dal nucleo familiare.
Potrebbe essere, quindi, che inizialmente il reddito di cittadinanza sia stato calcolato tenendo conto di redditi ed entrate che adesso – causa emergenza – non esistono più. Per questo motivo l’importo riconosciuto dovrebbe essere oggetto di revisione, almeno per tutto il durare dell’emergenza.
Ci sono nuclei familiari, infatti, che improvvisamente si sono trovati con il solo reddito di cittadinanza, per un importo non sufficiente per andare avanti. Pensiamo ad esempio a chi ha un’attività e nel frattempo prende una piccola integrazione del reddito da 50,00€ o 100,00€ mensili: causa emergenza questo ha dovuto chiudere, ma allo stesso tempo non ha potuto fare neppure richiesta del bonus 600,00€ in quanto negato ai percettori del RdC.
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Con il nuovo decreto il Governo si ricrede e non solo rende compatibile il reddito di emergenza con il reddito di cittadinanza, ma permette persino di fare richiesta dell’indennità spettante alle P.IVA.
Per quanto riguarda il reddito di emergenza, il provvedimento dispone che coloro che percepiscono un reddito di cittadinanza di importo inferiore a quello previsto dalla nuova misura, possono fare comunque domanda del REM così da ricevere un’integrazione.
Andiamo con ordine: il REM ha un importo di base pari a 400,00€ mensili (riconosciuti per tre mensilità) che aumenta a seconda della composizione del nucleo familiare. Nel dettaglio, per il calcolo va utilizzato lo stesso parametro di equivalenza previsto dal reddito di cittadinanza:
- +1 per il richiedente;
- +0,4 per ogni componente maggiorenne;
- +0,2 per ogni componente minorenne.
In ogni caso il parametro di scala non può essere superiore a 2.
Quindi, una famiglia composta da padre, madre e due figli minorenni ha un parametro di scala di equivalenza pari a 1,8 e per questo gli sarà riconosciuto un REM pari a 720,00€.
Ai beneficiari del reddito di cittadinanza, però, il REM non viene riconosciuto in misura piena ma solo a titolo di integrazione. Per capire quanto spetta, quindi, bisogna sottrarre dall’importo del reddito di emergenza quanto percepito a titolo di reddito di cittadinanza.
Se la famiglia suddetta fosse già beneficiaria di un RdC pari a 500,00€, quindi, avrebbe ricevuto solamente 220,00€ di reddito di emergenza.
Ricordiamo che tutto questo è sulla base di una bozza del Decreto Maggio; ad oggi, quindi, non ci sono ancora ufficialità, né tantomeno è possibile presentare la richiesta per integrare il reddito di cittadinanza con quello di emergenza.
Antonio Cosenza
Fonte: www.money.it