Bisogna orientare gran parte delle risorse verso iniziative e attività condivise dal territorio. Risulta centrale la capacità di incidere realmente nell’economia del sud-ovest dell’isola. Tutto questo senza ricevere scelte calate dall’alto, prive di efficacia”.
Lo afferma il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras,
La faraonica infrastruttura sarebbe stata lunga 2 km, sostenuta da 25 piloni e per un costo di quasi 58 milioni di euro. Su questa Cabras aveva presentato una interrogazione nel mese di ottobre di due anni fa.
“La politica deve farsi portavoce delle istanze del territorio. Bisogna dare atto a questo governo di avere ascoltato le proposte del Comitato Porto Sulky. Questo da solo, e spesso tra l’ostilità di molti amministratori, ha condotto una battaglia meritoria. Una battaglia che il Movimento 5 Stelle ha avuto il coraggio di sostenere a tutti i livelli”.
“Con la bocciatura del ponte viene bocciata anche una idea di sviluppo basata sulla realizzazione di opere pubbliche tanto inutili quanto costose.
Tali opere fanno solo la fortuna dei progettisti e di poche imprese” conclude Cabras.
“Il settore del turismo, duramente colpito dalla pandemia, potrebbe invece essere aiutato con la realizzazione di infrastrutture. La criticità del ponte di Sant’Antioco è la sua inutilità. Ecco la centralità delle risorse del Piano Sulcis.
Ora il nostro impegno non si fermerà ma continuerà con più vigore. La priorità è riscrivere il piano con la condivisione delle comunità. In questo modo diventerà finalmente lo strumento di vero rilancio economico che il Sulcis da troppi anni attende”.
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