Se il collega Zedda avesse mostrato lo stesso entusiasmo e passione che mette in campo per attaccare l’attuale maggioranza nel difendere i diritti dei sardi quando i suoi alleati smantellavano pezzo dopo pezzo la nostra sanità, oggi avremmo nosocomi ricoperti d’oro. Così non è stato, però!
A mio avviso, quanti hanno taciuto dinnanzi ai misfatti passati, sono colpevoli tanto quanto chi li ha commessi e ora dovrebbero avere la decenza di pronunziarsi solo con lo scopo di portare avanti azioni atte a rimediare al disastro che abbiamo ereditato.
Per quanto riguarda, invece, la questione sanitaria, che è l’aspetto che mi sta più a cuore, vorrei ricordare al collega che sono già state date disposizioni per la corretta ripresa delle visite specialistiche ambulatoriali e dell’attività chirurgica in elezione, con tracciamento di percorsi che possano garantire totale sicurezza agli utenti che hanno già tanto atteso a causa di questa emergenza. Una ripartenza, questa, che preme a tutte le persone di buonsenso e credo che almeno su questo l’Onorevole Zedda possa dirsi concorde con noi.
Sfatiamo poi un altro mito: la volontà di approvare quanto prima la riforma sanitaria non è dettata dal desiderio di moltiplicare poltrone, disciplina nella quale eccellono invece gli esponenti del centro-sinistra, ma è mossa piuttosto dal desiderio di soddisfare le necessità dei cittadini che hanno sempre più bisogno di una sanità realmente vicina alle richieste del territorio, più veloce nelle risposte e meno farraginosa.
Il precedente modello si è dimostrato fallimentare e ha avuto l’unico merito di generare insicurezza nei cittadini che non guardavano più alla sanità pubblica come a un’insostituibile garanzia di tutela per la propria salute.
Una tendenza che ci siamo riproposti di invertire e con questo nuovo modello di gestione sanitaria siamo certi potremmo raggiungere l’obiettivo.