“I due mesi di lockdown appena trascorsi sono stati un periodo particolarmente arduo da sostenere a livello emotivo e psichico per tutta la popolazione, ma ancor di più per tutte quelle persone, bambini, adolescenti e adulti, affetti da autismo o con disabilità intellettive, privati da un giorno all’altro dell’assistenza ricevuta quotidianamente a causa della chiusura delle strutture socio-sanitarie. Ma anche perché, per ragioni di sicurezza, molte famiglie hanno deciso di non ricevere più gli operatori a domicilio. Le conseguenze dell’assenza di supporto hanno avuto pesanti ripercussioni soprattutto sui bambini e sui ragazzi con autismo, al punto che per alcuni gli obiettivi raggiunti in anni di lavoro sono andati persi, generando regressioni, perdita di abilità sociali e problemi comportamentali. A fronte di questa drammatica situazione il DPCM del 26 aprile scorso ha pertanto disposto che fossero le Regioni a fornire indicazioni chiare alle strutture che svolgono attività sociali e socio-sanitarie su come ripartire in sicurezza”.
“Con amarezza e stupore notiamo però – sottolinea il consigliere regionale del m5s Roberto Li Gioi – che l’ordinanza numero 20 del Presidente Solinas non cita in alcun modo le modalità di riattivazione dei servizi sociali e socio-assistenziali, così come esplicitamente richiesto dall’art. 8 del Decreto del Presidente Conte, privando di fatto dell’indispensabile assistenza tutte quelle famiglie di persone con disabilità fisiche, autismo e altre disabilità intellettive”. Questa la denuncia del consigliere regionale del m5s Roberto Li Gioi che ha presentato un’interpellanza per chiedere al Presidente Solinas e alla Giunta se siano a conoscenza della gravosa situazione di carenza assistenziale in cui da due mesi si ritrovano le famiglie di persone con disabilità e se siano stati definiti i piani territoriali e i protocolli volti a fornire indicazioni dettagliate ai centri che si apprestano a riprendere gradualmente le attività.
“Nel testo dell’ordinanza di Solinas – prosegue Li Gioi – vengono date indicazioni sugli ambiti più disparati: dalla riapertura dei parrucchieri, alla toelettatura dei cani sino alla tosatura delle pecore, ma risulta incomprensibilmente assente ogni riferimento ai centri di assistenza per disabili. Non è stata data neanche una minima indicazione sui centri diurni, centri riabilitativi, attività socio e psicoeducative, tirocini di inclusione lavorativa (Includis) e attività ambulatoriali di supporto. Una mancanza alla quale si deve provvedere con estrema urgenza. È necessario che la Regione apporti integrazioni immediate e tempestive per fornire a queste persone e ai loro familiari le cure e l’assistenza di cui non possono fare a meno”.