Ancora oggi, a distanza di due mesi dall’inizio della diffusione del contagio, le procedure anti-Covid adottate all’interno dell’ospedale civile SS Annunziata di Sassari hanno fallito palesemente, mettendo a rischio pazienti e operatori sanitari. Gli errori fatali, che a inizio pandemia hanno aperto le porte dell’ospedale al virus, si stanno incomprensibilmente ripetendo, nonostante si trovino già al centro di un’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica.
Ieri sera – spiega la capogruppo del M5S Desirè Manca – una paziente ultraottantenne soccorsa dall’ambulanza è stata accompagnata con urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale Civile di Sassari dove è stata ricoverata per ictus e, dopo l’esecuzione del tampone, senza che si sia accertata l’eventuale positività al coronavirus, la donna è stata accompagnata prima nell’ambulatorio in cui è stata sottoposta a Tac e successivamente alla stroke. Soltanto a questo punto del percorso, un percorso cosiddetto “pulito”, si è appreso che il tampone ha dato esito positivo al Covid-19. Quindi la paziente è stata accompagnata al Pronto Soccorso in attesa di essere ricoverata nel reparto malattie infettive.
Tutto questo, a distanza di due mesi dal primo caso sardo e nella Provincia più colpita dal virus di tutta la Sardegna, è assurdo. Mantenere il Santissima Annunziata “Covid free” è fondamentale per garantire la piena efficienza di quei reparti dove il fattore tempo è fondamentale, come quelli che intervengono in caso di infarti, ictus e chirurgia d’urgenza.
Per questo chiedo all’assessore alla Sanità Nieddu se sia a conoscenza della persistenza di tali criticità e quali azioni intenda compiere per individuare eventuali responsabilità.
Questa la richiesta della capogruppo del M5S, Desirè Manca, che, alla luce di quanto accaduto all’ospedale civile, ha presentato in Consiglio un’interrogazione urgente con richiesta di risposta scritta.
Dobbiamo inoltre considerare i numerosi disagi che questi incidenti comportano – prosegue la capogruppo dei Cinque Stelle – come la chiusura dei reparti per una immediata sanificazione, ma soprattutto dobbiamo tenere a mente che tutti i medici e gli infermieri venuti loro malgrado a contatto con pazienti positivi devono essere confinati in quarantena, privando quindi l’ospedale di preziosissime risorse fondamentali in questo periodo si grave emergenza.
Non possiamo tollerare che, nonostante l’esperienza acquisita – conclude Desirè Manca -, il virus possa ancora fare ingresso nell’ospedale sassarese. In uno dei luoghi che in teoria dovrebbe primeggiare per sicurezza sull’intero territorio regionale, il percorso filtro, ribattezzato “percorso pulito”, si è dimostrato incapace di svolgere la sua funzione e bloccare il virus sulla porta. Oggi questi errori non sono più accettabili. L’assessore alla Sanità risponda come intende agire per garantire la sicurezza dei reparti e l’efficacia dei filtri anti-Covid, per il bene degli operatori sanitari, dei pazienti e di tutta la popolazione del Nord Sardegna che, se le procedure dovessero continuare a fallire irrimediabilmente, rischia di essere esposta a una nuova ondata di contagi da evitare a ogni costo.