Orari visite fiscali 2020, fasce di reperibilità e regole nel periodo di emergenza coronavirus: facciamo il punto sulle indicazioni da tenere a mente.
Gli orari delle visite fiscali INPS non sono stati modificati nel 2020 ma a causa dell’emergenza sanitaria sono temporaneamente sospesi i controlli INPS.
La sospensione delle visite fiscali opera fino al termine dell’emergenza sanitaria. Si attendono a tal proposito nuove indicazioni INPS sulla ripresa dei controlli in caso di malattia a partire dal 4 maggio 2020, data che segna l’avvio della Fase 2.
In attesa di novità, facciamo il punto sulle regole previste.
Restano due le fasce di reperibilità, una di mattina e l’altra nel pomeriggio, differenti per i lavoratori dipendenti di aziende private e per i dipendenti pubblici.
Restano invece gli stessi i casi di esonero dai controlli dei medici INPS, così come i casi in cui si rischia l’applicazione di sanzioni nel caso di mancata presenza presso l’indirizzo di reperibilità comunicato all’Istituto.
Analizziamo di seguito tutte le regole da seguire e le informazioni da conoscere per sapere come funzionano le visite fiscali 2020, quali sono orari e fasce di reperibilità da rispettare ed in quali casi è possibile richiedere l’esenzione dai controlli INPS.
Visite fiscali 2020: guida completa per dipendenti pubblici e privati
- Orari visite fiscali 2020
- Fasce di reperibilità e orari visite fiscali dipendenti privati
- Fasce di reperibilità e orari visite fiscali dipendenti pubblici
- Visite fiscali 2020: le regole INPS su orari e fasce di reperibilità
- Sanzioni assenza visite fiscali 2020
- Come comunicare assenza o variazione indirizzo visite fiscali
- Esonero visite fiscali 2020: quando e per chi
- Codice E certificato malattia INPS: a cosa serve?
Orari visite fiscali 2020 e fasce di reperibilità
Il punto di partenza per capire cosa fare in caso di malattia ed assenza dal lavoro è conoscere gli orari delle visite fiscali 2020 e le fasce di reperibilità.
Per fasce di reperibilità si intendono i due periodi di mattina e pomeriggio in cui il dipendente, dopo aver trasmesso il certificato INPS di malattia tramite il proprio medito curante, deve risultare reperibile presso l’indirizzo comunicato all’Istituto.
Fasce di reperibilità e orari visite fiscali per i dipendenti privati
Gli orari visite fiscali 2020, ovvero le fasce di reperibilità per i dipendenti privati, sono i seguenti:
Lavoratore Settore Privato | Fasce di reperibilità (7 gg su 7 compresi weekend e festivi) |
Mattina | 10:00/12:00 |
Pomeriggio | 17:00/19:00 |
Fasce di reperibilità e orari visite fiscali per i dipendenti pubblici
Per quanto riguarda invece l’orario delle visite fiscali 2020 per i dipendenti pubblici sono fissate le seguenti fasce di reperibilità:
Lavoratore Settore Pubblico | Fasce di reperibilità (7 gg su 7 compresi weekend e festivi) |
Mattina | 9:00/13:00 |
Pomeriggio | 15:00/18:00 |
Anche per i dipendenti pubblici, tra cui insegnanti, lavoratori degli Enti Locali, personale delle Forze Armate e di Polizia, le visite fiscali vengono effettuate dai medici INPS.
La riforma della PA, ormai in vigore da due anni, ha istituito il Polo Unico INPS, struttura alla quale è stato affidato il compito delicato di scovare le false malattie.
Proprio a tal fine, è stata prevista la possibilità di richiedere anche più visite fiscali in un solo giorno, ed anche in prossimità del riposo settimanale, di giorni festivi o del weekend.
Visite fiscali 2020: le regole INPS su orari e fasce di reperibilità
Dopo aver visto quali sono gli orari delle visite fiscali, passiamo in rassegna alcune delle regole che è opportuno conoscere.
I lavoratori che si assentano da lavoro per malattia, sia nel caso di dipendenti pubblici che privati possono essere sottoposti a visita fiscale dall’INPS. Come abbiamo visto, ci sono attualmente regole diverse relative a orari e fasce di reperibilità.
Ma come funzionano le visite fiscali e quando vengono avviate? Durante gli orari di reperibilità il lavoratore può essere sottoposto, dopo l’invio del certificato medico all’INPS, a controllo da parte del medico fiscale.
La visita fiscale potrà essere ripetuta anche due volte nello stesso giorno, ma sempre nel rispetto degli orari stabiliti per il dipendente di azienda privata o per il dipendente statale.
Durante le fasce orarie fissate dall’attuale normativa, il lavoratore è obbligato a rimanere a casa. Nel caso di mancata presenza presso l’indirizzo indicato nel certificato INPS, si rischia l’applicazione delle sanzioni.
Cosa fare quindi nel caso di malattia e di necessità, per motivi di salute, di assentarsi dal lavoro?
Tra le prime regole in caso di malattia, c’è l’obbligo per il lavoratore dipendente pubblico o privato che si assenta da lavoro per malattia di richiedere il certificato al proprio medico di base, nel quale indicare l’indirizzo presso il quale si rende reperibile per l’eventuale visita fiscale.
L’invio della copia del certificato medico all’INPS è di competenza del proprio medico curante e il lavoratore può richiedere la copia elettronica dello stesso nella propria casella di posta elettronica certificata. Il dipendente, entro due giorni dal verificarsi della malattia, dovrà inviare copia del certificato o numero di protocollo indicato nello stesso al datore di lavoro
È solo dopo l’invio del certificato medico vengono avviate dal nuovo Polo Unico INPS le procedure relative alle visite fiscali
Sanzioni assenza visite fiscali 2020
Per il lavoratore che si assenta da lavoro in caso di malattia e, qualora non risultasse reperibile presso l’indirizzo indicato nel caso di visita fiscale durante le fasce di reperibilità, è prevista l’applicazione di sanzione per assenza ingiustificata.
In caso di assenza e di non reperibilità durante le fasce orarie per le visite fiscali al lavoratore viene decurtata una parte dello stipendio.
Le sanzioni per assenza durante gli orari visite fiscali sono le seguenti:
- 100% della decurtazione della retribuzione per i primi 10 giorni di patologia;
- 50% per le successive giornate.
I lavoratori assenti dall’indirizzo indicato per le visite fiscali possono comunque presentare, entro 15 giorni dalla notificata sanzione, una giustificazione valida per l’assenza immotivata.
Infatti, nonostante sia stabilito l’obbligo di reperibilità per il lavoratore nelle fasce orarie precedentemente indicate, sono previsti alcuni casi di esenzione. Vediamo quali.
Visite fiscali 2020: come comunicare assenza o variazione indirizzo
Il dipendente pubblico in caso di assenza dal proprio domicilio durante gli orari della visita fiscale 2020 è obbligato ad avvisare la propria amministrazione.
La comunicazione di assenza dal domicilio (ad esempio per una visita o per altri giustificati motivi) sarà poi trasmessa dall’ufficio della PA all’INPS in maniera tempestiva, per escludere la visita fiscale nei confronti del dipendente.
Ulteriori dettagli in merito sono contenuti nel messaggio INPS che di seguito si allega:
- INPS – messaggio numero 1399 del 29 marzo 2018
- Polo Unico per le visite fiscali. Riepilogo e aggiornamento delle disposizioni vigenti
Come comportarsi quando ci si ammala in una città diversa, e si rende necessario comunicare un diverso indirizzo per le eventuali visite fiscali INPS? Nel caso in cui ci si ammali durante le ferie, il lavoratore è obbligato a comunicare la variazione dell’indirizzo di reperibilità all’INPS.
Per modificare l’indirizzo delle visite per malattia basta darne notizia al medico che, nel momento in cui elabora il certificato da trasmettere all’INPS, può effettuare le opportune modifiche.
C’è una seconda possibilità: quando il lavoratore ha la necessità di cambiare l’indirizzo di reperibilità per le visite fiscali INPS, nel corso del periodo indicato nel certificato medico, sarà necessario comunicarlo sia al datore di lavoro che all’INPS, con le seguenti modalità:
- Posta elettronica: inviando una e-mail indirizzata alla casella [email protected];
- Fax: inviando specifica comunicazione al numero di fax indicato dalla Struttura territoriale;
- Contact Center Multicanale: contattando il numero verde 803.164.
I lavoratori pubblici o privati non aventi diritto alla tutela previdenziale della malattia sono comunque tenuto a fornire tempestiva comunicazione dell’eventuale cambio di reperibilità ai propri datori di lavoro.
Esonero visite fiscali 2020: quando e per chi
Le regole INPS sulle visite fiscali 2020 prevedono casi di esenzione dall’obbligo di reperibilità. In alcuni casi, al lavoratore è concesso allontanarsi da casa anche durante le fasce di reperibilità.
L’assenza deve però essere comunicata al datore di lavoro, giustificata e non deve compromettere lo stato di salute e la guarigione del lavoratore.
Per i dipendenti del settore pubblico o privato sono previste esenzioni dalle visite fiscali nei seguenti casi:
- assenza dovuta a forza maggiore;
- situazioni che hanno reso necessaria l’immediata presenza del lavoratore altrove;
- visite, prestazioni e accertamenti specialistici contemporanei alla visita fiscale.
Alcuni esempi, confermati da prassi e giurisprudenza, di giustificata assenza dal proprio domicilio durante le fasce di reperibilità per le visite fiscali sono:
- visite mediche presso il proprio medito curante, quando risulti impossibile effettuarle fuori dalle fasce di reperibilità;
- necessità di iniezioni per trattamenti legati alla causa di presentazione del certificato medico a lavoro;
- ritiro di radiografie collegate al certificato medico;
- cure dentistiche urgenti;
- necessità di recarsi in farmacia.
Ma in base alla legge e a casi più volte ammessi dalla giurisprudenza è possibile assentarsi da casa dopo aver presentato il certificato medico anche in casi non strettamente legati alla malattia:
- attività di volontariato che non pregiudichino lo stato di salute indicato nel certificato medico presentato a lavoro;
- visita a parenti in ospedale, se l’orario di visita coincide con le fasce di reperibilità per le visite fiscali.
In casi di gravi patologie è previsto l’esonero dalle visite fiscali per chi presenta certificato medico di lavoro.
Codice E certificato malattia INPS: a cosa serve
Quando si parla di esenzioni dalle visite fiscali si fa molta confusione, e periodicamente dall’INPS arrivano importanti chiarimenti sulle regole da seguire.
Uno degli ultimi in ordine temporale riguarda l’indicazione del Codice E nel certificato di malattie. A cosa serve?
Non si tratta di un elemento utile ai fini della comunicazione dell’esonero dalle visite fiscali INPS. Era infatti una convinzione comune che l’indicazione di tale codice consentisse di evitare le visite fiscali durante gli orari di reperibilità.
La smentita è arrivata direttamente dall’INPS, che ha chiarito che il codice E sui certificati non ha finalità di esenzione ma serve ad uso interno dell’Istituto.
L’esenzione dalle visite fiscali riguarda soltanto la reperibilità e non il controllo. Questo significa quindi che il controllo concordato sarà sempre possibile.
Anna Maria D’Andrea
Fonte: www.informazionefiscale.it