Per WWF e Italia nostra mirerebbe invece a scardinare il Piano paesaggistico regionale pretendendo di darne una interpretazione autentica dopo 14 anni di corretta applicazione.
E questo dopo numerose sentenze di legittimità da parte dei giudici amministrativi e dopo aver superato quasi indenne numerosi tentativi di stravolgimento dalla sua approvazione sotto la Giunta Soru.
Per WWF e Italia nostra è una scelta incomprensibile.
“Non si capisce come una legge regionale possa modificare una norma che è frutto di una intesa tra Regione e Ministero dei BBCC- dicono WWF e Italia nostra-. Infatti, così come previsto dal Codice Urbani, il Piano paesaggistico regionale è stato sottoposto all’attenzione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per la prevista intesa.
Pertanto qualsiasi modifica allo strumento di pianificazione paesaggistica deve seguire il rigido protocollo previsto dall’art. 143 del Codice ed essendo.
Dovrebbe quindi basarsi su un accordo tra pubbliche amministrazioni”.
“In nessun caso è contemplata la possibilità di una interpretazione autentica da parte di una delle amministrazioni contraenti” proseguono.
L’eliminazione delle tutele paesaggistiche.
“Tanto meno c’è questa possibilità se l’obbiettivo è quello di eliminare le tutele paesaggistiche della fascia costiera, dei beni identitari e dalle zone agricole della Sardegna” concludono.
Insomma, se la proposta fosse approvata, potrebbe profilarsi già lo spettro della incostituzionalità. WWF e Italia nostra si dicono pronti ad adire la Corte Costituzionale in caso di sua emanazione.
La proroga del Piano casa.
“Mentre invece l’ennesima proroga al Piano casa si commenta da sé. Una disposizione straordinaria inventata nel 2009 – commentano -. Era finalizzata al “sostegno dell’economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.
“Invece si è trasformata in un provvedimento ordinario, rinnovato di anno in anno, utile per giustificare deroghe permanenti ai PUC e all’intera pianificazione urbanistica”.
“Uno strumento che non ha neppure sortito l’effetto di rilanciare l’edilizia, visto che in Sardegna il settore ha perso oltre il 50% degli addetti negli ultimi 10 anni.
Grazie a questo provvedimento distruggi città si sono stravolti interi centri urbani e creati mostruosi edifici slegati dai contesti urbanistici”.
Le richieste di WWF e Italia nostra.
Italia Nostra e WWF Sardegna ritengono che sia arrivato il momento di fermare questa permanente aggressione al territorio.
Si tratta di ripensare l’urbanistica e la pianificazione paesaggistica della Sardegna strettamente legata al futuro che si intende dare alla nostra isola.
Sono necessarie risposte concrete ai reali bisogni della comunità sarda, allo spopolamento dei territori. Ma soprattutto, in questo frangente, ad un turismo responsabile, sostenibile e rispettoso dei beni ambientali e paesaggistici.