L’emergenza COVID-19, come già rilevato, ci ha portato a trascorrere molto tempo nelle nostre abitazioni, avendo modo di comprenderne pregi e difetti.
“Ed è molto probabilmente quest’ultimo aspetto – afferma Fabiana Megliola, Responsabile Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – che sta portando alla definizione di una domanda abitativa di tipo migliorativo, orientata verso immobili di qualità. Tra le richieste maggiormente registrate dalle agenzie affiliate Tecnocasa e Tecnorete c’è soprattutto la necessità di uno spazio esterno: un balcone meglio ancora se abitabile, stesso discorso per il terrazzo, un giardino quando possibile. Ricercate le case luminose e anche più spaziose, in modo da ricavare “un angolo” per lo smart working. Altro aspetto considerato è la possibilità di avere una buona connettività”.
Questi nuovi scenari, legati a esigenze abitative modificate o amplificate dalla pandemia, sono immediatamente stati messi a sistema e analizzati anche da La Ducale SpA, società di sviluppo immobiliare del Gruppo Tecnocasa, i cui progetti di nuove costruzioni vedono da sempre al centro il cliente ed i suoi bisogni abitativi.
Le logiche della progettazione immobiliare cambiano: l’analisi
“Le nostre prossime realizzazioni – spiega Daniele Veneri, Ing. La Ducale SpA – subiranno dei cambiamenti alla luce dell’effetto che il Covid-19 ha avuto sul nostro modo di vivere la casa. Di conseguenza stiamo già iniziando a progettare gli immobili con una nuova ottica, tenendo conto ancora di più della qualità e del benessere di chi ci abita, ci lavora e ci trascorre buona parte del tempo.
Lo smart working, oggi largamente diffuso, ha dimostrato che le nostre abitazioni, nella maggior parte dei casi, non hanno spazi idonei per lavorare e neanche adeguate coperture in termini di connessione. Di conseguenza rivisiteremo l’organizzazione degli spazi interni affinchè possano essere funzionali anche per la professione, indipendentemente dalle dimensioni e già a partire dal bilocale.
I futuri appartamenti avranno anche il cablaggio wifi per migliorare il più possibile il segnale all’interno delle mura di casa. Altro elemento considerato è l’introduzione di un piccolo vano all’ingresso, oggi ormai scomparso, in cui poter riporre scarpe, indumenti e oggetti che portati all’interno potrebbero essere veicolo di potenziale contagio.
Soffermandoci sugli spazi esterni, siamo sempre più convinti che ogni unità abitativa debba avere uno o più balconi vivibili, anche di 2 metri di profondità, che permettano la convivialità e il relax di tutta la famiglia, bambini compresi.
Dal punto di vista condominiale, invece – conclude Veneri -, risulta sempre più importante avere uno spazio in cui poter svolgere il cosiddetto “co-working” con idonee protezioni e distanziamenti e con una connessione wifi e fisica dedicata. Tutto ciò andrà a plasmare la fase di progettazione immobiliare e ci aspettiamo un riscontro positivo da parte della clientela residenziale”.