Partigiana, psicologa nonché moglie del presidente Pertini fu una donna decisa e riservata: non apprezzava il clamore mediatico, non voleva approfittare del suo ruolo per assurgere alla fama. Coltivò i suoi studi con interesse e devozione.
Decorata con la Croce di Guerra per le missioni compiute in zone molte pericolose dell’Appennino marchigiano, laureata due volte in Scienze politiche presso l’Istituto “Cesare Alfieri” di Firenze e in Psicologia presso l’Università di Torino, giornalista, rappresentò sicuramente un autentico modello di emancipazione femminile profondamente attuale anche oggi. Quando Pertini fu candidato al Quirinale, affermò “Non ho nessuna intenzione di seguirlo al Quirinale bardata come una Madonna”. E mantenne tale promessa.
Con la cinquecento rossa chiamata simpaticamente “La Peppa” Carla e Sandro giravano le strade di Roma. Due settimane prima di morire, volle consegnare personalmente l’auto al Museo dell’automobile di Torino, nonostante il cattivo tempo.
Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani vuole omaggiare la storia e l’esempio di una simile personalità, intellettualmente indipendente ed eticamente impegnata, perché possa ispirare la nuova generazione.
“Il mio Quirinale è una stanza di ospedale con persone che soffrono” (Carla Voltolina)