Considerando che un milione di specie viventi (su un totale stimato di circa 8,7 milioni) è fortemente a rischio a causa delle alterazioni indotte dall’uomo all’ecosistema; che la temperatura aumenta proprio in Italia, Annuario dei dati ambientali 2019 dell’Ispra, più che in altre parti del mondo (+1,71° nel 2018 contro +0,98° globale); che è stato registrato una crescita della temperatura media pari a circa 0,38 °C ogni dieci anni, soltanto nel periodo 1981-2018, che, dato ancora più allarmante, l’Italia, con 14.600 decessi prematuri l’anno, è la prima nazione europea per morti causate dall’NO2, non possiamo più parlare di “coincidenze” e dobbiamo invece responsabilizzarci circa il ruolo che possiamo assumere per salvare quanto resta dell’equilibrio climatico.
La scuola può intervenire in diverse maniere, sottolineando l’importanza del fattore individuale: ciascuno può fare tantissimo nel suo piccolo.
Molteplici sono i fattori che contribuiscono a danneggiare il pianeta: ecoreati (inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento del controllo, omessa bonifica); riscaldamento globale; industria allevamento intensivo; diffusione malattie connesse al trasferimento in un nuovo habitat di una specie tipica di un’area.
IL CNDDU propone di rendere una buona pratica – abitudine stilare un elenco di azioni quotidiane finalizzate alla salvaguardia del pianeta da pubblicare sulla bacheca digitale di ogni classe. I docenti potranno inviarci alla nostra email ([email protected]) le migliori soluzioni e attività proposte. L’hashtag della giornata è #cooperariamoperunmondopulito.