Il Comitato Laureati Vigili del Fuoco, sin dalla sua costituzione, ha sempre rappresentato ai Vertici del CNVVF la necessità di valorizzare il personale interno in possesso di titoli di studio come la laurea, affinchè possa essere garantito il diritto alla progressione in carriera, il tutto in sintonia con la ratio della legge Madia, ma l’Amministrazione è stata e continua sempre ad essere disinteressata su questo tema molto importante.
Infatti, garantire la progressione in carriera di personale dai ruoli operativi a quelli direttivi, amministrativi e dirigenziali aiuterebbe senz’altro a colmare quella distanza che di fatto esiste nella situazione attuale tra Vertice e base operativa, con una dirigenza che ha una conoscenza solo indiretta dei problemi e delle dinamiche dei ruoli operativi e una base operativa che si sente attualmente poco capita, tutelata e rappresentata da un Vertice che vive lontano ed assente, concretizzandosi un vero e proprio abbandono dell’operatore VVF che opera quotidianamente per strada.
Ormai è troppo profonda la linea di demarcazione tra i Dirigenti/Direttivi e la restante parte del personale VVF, e ciò tutto a discapito dell’intero CNVVF e del Soccorso stesso.
Questi fatti di cronaca certamente non mettono in discussione la nobile e solida immagine che il CNVVF gode come prima Amministrazione per il consenso sociale nell’ambito della P.A., ma certamente costituiscono un campanello d’allarme che invita tutti noi VVF, dai Dirigenti fino all’ultimo vigile, di prendere coscienza dei fatti e, di conseguenza, instaurare un regolare contraddittorio per poter meglio effettuare riforme strutturali del CNVVF che veramente sono ormai divenute necessarie, compresa la valorizzazione del personale.