di aver soddisfatto il suo dovere istituzionale di sostegno economico alle piccole imprese».
«Girando per il centro di Roma» prosegue Cuomo «ho notato come il lockdown sia di fatto ancora in corso: molti negozi, bar e ristoranti chiusi. E quei pochi negozi aperti sono costretti a rituali legati alle misure di sicurezza anticovid che dissuadono i cittadini dal prendersi il caffè o un aperitivo al bar o a sedersi ad un ristorante per godersi in famiglia un buon spaghetto al pomodoro o una bella bistecca. Tutto sembra surreale con il rispetto del distanziamento che è diventato l’anticamera del sentimento di diffidenza tra la gente. Ecco la nuova realtà di Roma e, sono certo, di tante città d’Italia. E tutto ciò unito ai nuovi stili di vita, come lo smart working, che non fanno altro che nuocere all’economia quotidiana delle nostre città e del nostro Paese. Ci deve essere una forte riflessione da parte di chi ci governa perché questo trascinamento nel tempo del lockdown possa essere spezzato da concrete iniziative promosse dal Governo e dalle Istituzioni competenti per agevolare una autentica ripresa delle vecchie regole di vita dei cittadini. Gli scienziati devono essere chiari nel confermare che i rischi di emergenza sanitaria si sono fortemente ridimensionati. E se tutto ciò è vero, il Governo deve pensare ad una qualificata campagna istituzionale che possa ridare fiducia ai cittadini nelle loro vecchie abitudini di vita. Tutto ciò cancellando o almeno riducendo le attuali misure di sicurezza come, tra l’altro, la stessa mascherina che sembra causare, in presenza delle temperature estive, seri danni per l’ossigenazione del nostro organismo. Tale campagna istituzionale dovrà essere chiaramente accompagnata, grazie anche ai recenti forti finanziamenti approvati in sede UE a favore del nostro Paese, da nuovi decisi interventi del Governo per alimentare, per almeno un intero anno, l’economia attualmente prefallimentare delle piccole imprese: contributi a fondo perduto, agevolazioni finanziarie, no tax anche per le imposte locali, cassa integrazione in deroga, valorizzazione del brand delle piccole imprese verso i Paesi esteri anche per richiamare turismo in Italia. Sono solo alcune delle misure urgenti che il Governo deve assicurare per molti mesi perché il nostro Paese possa riprendere fiato con il suo anello vitale delle piccole imprese anche al fine di garantire continuità di lavoro ai loro dipendenti».
«Dobbiamo fare presto» conclude l’esponente del partito «a rientrare al bar o al ristorante per goderci insieme ad amici e familiari un buon caffè e un buon piatto di pasta senza mascherine, controlli sanitari e distanziamenti. Italiani, torniamo a vivere! Governo, non fare il sordo a questa emergenza reale del nostro Paese!»