Un intero comparto agricolo rischia il tracollo. Le aree agrumate dei territori di Milis, Solarussa, Zerfaliu, San Vero Milis, Simaxis sono state, per il secondo anno consecutivo, pesantemente colpite da fenomeni atmosferici calamitosi. Danni riscontrabili, a macchia di leopardo, con maggiore o minore intensità, in tutti i comuni citati. Un inverno mite ha favorito una fioritura precoce delle piante investite, ai primi di aprile, da ripetute gelate che di fatto hanno quasi azzerato le produzioni. Soprattutto sulle arance si registrano i danni maggiori: dal 50 al 70%. Meno su clementine e mandarini.
Sulle piante oggi è ben visibile la carenza di frutti. Benedetto e Paolo Desogus, agrumicoltori di Milis, riferiscono come alcune varietà, siano state praticamente cancellate. “Le piante con la varietà Lane Late, quella tardiva, da cogliere a maggio-giugno – affermano – sono state totalmente bruciate dal gelo. La ripresa vegetativa è priva di frutti. Un danno incalcolabile che si ripete dopo una altra annata pessima”.
A rischio non solo centinaia di posti di lavoro ma la sopravvivenza delle stesse aziende
“Quest’anno siamo riusciti – rimarcano i Desogus – a contenere le perdite con un prezzo del prodotto che si è mantenuto alto. Ma le prospettive appaiono drammatiche”.
Le recenti e ripetute piogge rischiano di compromettere ulteriormente i pochi frutti rimasti. Ma c’è un’altra problematica che acuisce il malumore degli agrumicoltori: lamentano come la Regione non abbia espletato le pratiche per la calamità naturale. Comuni ed agrumicoltori hanno subito segnalato a Argea i danni, come da procedura ma, causa anche il lockdown covid, le ispezioni di verifica, da parte di Argea, non sono state ancora espletate.Un contesto che allarma anche i vertici di Coldiretti Oristano.
“Siamo fortemente preoccupati per l’ ennesima situazione calamitosa che si vive nelle nostre campagne – affermano Giovanni Murru ed Emanuele Spanò, presidente e direttore di Coldiretti Oristano – Anche il comparto agrumicolo oristanese, una eccellenza della nostra provincia, è sempre più investito da fenomeni atmosferici acuti che ne minano il divenire. I cambiamenti climatici rappresentano ormai una variabile costante – concludono i dirigenti Coldiretti – sulla quale occorre quanto prima agire a tutela del lavoro delle imprese agricole”.
Rosy Massa