Il Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina Diritti Umani intende commemorare il capitano Mario D’Aleo, l’appuntato Giuseppe Bommarito e il carabiniere Pietro Morici caduti in un agguato di stampo mafioso il 13 giugno del 1983.
La mafia in Italia ha una tradizione secolare e tra le organizzazioni più note ricordiamo la camorra, la ‘ndrangeta e Cosa Nostra.
Ma perché furono uccisi?
Da quello che si apprende dalle inchieste dell’epoca il capitano D’Aleo nel suo ruolo era una persona rigorosa e rispettosa delle regole. Non era disposto a scendere a compromessi di nessun tipo, come altri. Soprattutto in un territorio dove la mafia dettava legge e corrompeva o minacciava i non allineati. Da qui una sorte segnata.
Ricordiamo con commozione tutti gli uomini dello Stato che si impegnano quotidianamente a difendere i cittadini a rischio della propria incolumità.
In tale giorno, si invitano gli utenti dei social network a formare una sorta di catena digitale, postando immagini e frasi relative alla difesa della legalità e contro le organizzazioni criminali organizzate, e invitando i propri amici ad aderire. Ciascuno diventa protagonista attivo della propria consapevolezza civica e non semplice spettatore passivo.
Essere cittadino significa diffondere ideali, spunti di riflessione e modelli di comportamento eticamente validi. Avvalendosi anche dei linguaggi digitali. Si spera così di coinvolgere le giovani generazioni, ma anche gli adulti, in una costruzione di idee e scambi culturali più profonda e significativa rispetto a tanti post, in alcuni casi superflui, quando non diseducativi.
Creare un’onda di commenti, considerazioni e immagini da condividere con il maggior numero di persone possibili. Dare vita ad un’azione di impegno civile è il fine ultimo dell’iniziativa, per “marciare” idealmente tutti uniti verso un unico obiettivo. L’affermazione della legalità come principio fondante della libertà.