Si tratta di un senegalese residente ad Iglesias ma trasferitosi ad Oristano per ragioni di lavoro. L’arresto è stato eseguito dagli uomini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, coordinati dal Commissario Matteo Porceddu, che di recente è stato assegnato alla Questura di Oristano. Le accuse per il senegalese sono quelle di resistenza, lesione e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento, turbamento di funzioni religiose, manifesta ubriachezza e mancata esibizione del permesso di soggiorno.
L’intervento degli uomini del 113 è stato richiesto direttamente dal Parroco, Don Gianfranco Murru, ex Cappellano provinciale della Polizia di Stato, che in un primo momento aveva provato a calmare l’individuo esagitato il quale, nel corso della funzione, si dimenava tra i banchi, urlava frasi sconnesse contro la Chiesa cattolica e altre religioni e non contento di tutto questo trambusto, era salito sul presbiterio impedendo la celebrazione dell’Eucarestia.
Da subito, i poliziotti intervenuti avevano notato che lo straniero si trovava in un evidente stato di alterazione, presumibilmente dovuta all’assunzione smodata di bevande alcoliche e avevano deciso di accompagnarlo in Questura per gli accertamenti sulla sua identità e per la notifica di altri atti a suo carico, ma all’interno degli Uffici della Questura, l’extracomunitario ha iniziato a ingiuriare e minacciare di morte i poliziotti, quindi, si è scagliato contro di essi colpendoli con calci e pugni e cagionando loro lesioni, e subito dopo ha urtato con violenza il pannello di plexiglass anti-contagio, posto su una scrivania, frantumandolo e scagliandolo addosso a uno degli agenti.
Subito immobilizzato, l’individuo, su disposizione del P.M. di turno, in ragione della gravità dei fatti e della sua pericolosità, è stato trattenuto in una delle camere di sicurezza, sino all’udienza del processo per direttissima, che era stato fissato inizialmente per il giorno successivo all’arresto, ma poi rinviato al 15.06.2020 per la richiesta del suo legale alla concessione dei termini a difesa.
Il Giudice del Tribunale di Oristano, dopo la convalida dell’arresto, ha ritenuto opportuno disporre nei confronti dello straniero, la misura cautelare dell’obbligo di firma, per due volte al giorno fino alle decisioni che saranno assunte in sede di definizione del processo di merito.