Il Comune di Oristano, in questo tempo pandemico, ha deciso di dare nuova vita alla cultura. Attraverso una mozione, scritta sia in italiano sia in sardo, si impegna a promuovere la cultura sarda di Oristano.
L’amministrazione comunale ha il compito di favorire la crescita civile e sociale del territorio, promuovere e valorizzare la cultura in tutte le sue espressioni e in tutte quelle iniziative che contribuiscono allo sviluppo della comunità, delle istituzioni e delle associazioni democratiche. Questa amministrazione è impegnata nella realizzazione di progetti e manifestazioni che hanno come obiettivo lo sviluppo socio-economico e la valorizzazione del patrimonio storico e culturaleTra le tante categorie colpite dal Covid-19 spicca, per la particolare fragilità odierna, quella dei musicisti, degli attori, dei cineasti, degli scrittori e dei poeti, dei pittori e degli scultori, dei videomaker. E, insieme a loro, si ritrova improvvisamente debole la schiera del personale che supporta le loro rappresentazioni, gli spettacoli, le mostre, le pubblicazioni, i set. Tutti, indistintamente, fermati dalla pandemia e privi oggi di una prospettiva di lavoro per questi e per molti mesi a venire. La cultura, e gli uomini e le donne che la incarnano e la interpretano, è la radice da cui tutti nasciamo.
Qui, ora, nell’isola di Sardegna, tale radice ci rende prima di tutto sardi.
Per questo ha senso parlare di cultura sarda e dei sardi. La cultura è la lente attraverso cui noi stessi ogni giorno sperimentiamo il mondo che ci circonda. Quale che sia la nostra passione politica, il nostro autore segreto, il nostro cibo preferito, tutto si esprime grazie alla cultura che ci portiamo dentro. La cultura è la base su cui poggia ogni nostro progetto per il futuro. Ogni progetto, in ogni campo della vita sociale. Senza la cultura che ci rende ciò che siamo, non esiste progetto. La cultura è il presupposto della nostra libertà e indipendenza di individui e comunità. Senza cultura, senza conoscenza, senza elaborazione, siamo irrimediabilmente condannati a diventare schiavi. Dei potenti, delle mode, del denaro altrui. La cultura è propriamente civiltà. Per questo merita di essere conservata, protetta, sostenuta.
Senza cultura, la nostra civiltà scompare. È il cibo del nostro animo e rinunciarci porta alla morte spirituale.
L’amministrazione comunale si impegna ad animare le feste e le piazze della Città in questo anno pandemico con artisti ed esponenti della cultura di Sardegna, aiutando e allo stesso tempo saldando il debito collettivo che insieme abbiamo verso chi ci permette di essere ciò che siamo. Nell’estate del Covid-19, basterà una singola nota, un singolo verso, per ricordarci che senza cultura perdiamo la nostra identità. Si invita l’amministrazione a sostenere in tutte le forme possibili gli artisti e la cultura della nostra terra nel difficile passaggio sociale ed economico attuale.
Di seguito il documento originale.