Il direttore. “L’idea deliberata dall’Assemblea del nostro Parco alcune settimane fa – ha spiegato il direttore, Paolo Angelini – ha preso corpo partendo dalla opportunità di identificare il parco con il suo territorio e la necessita del rispetto e quindi dell’applicazione delle norme e della legge istitutiva del Parco stesso dove è previsto che l’Ente possa avvalersi della collaborazione dei Comuni per la promozione e il rilancio delle proprie attività ambientali.
Ma è certamente nell’articolo 1 della legge istitutiva, dove è previsto che ‘il Parco contribuisce all’armonico sviluppo economico dell’intero territorio’, che affondano le più profonde motivazioni solidali che hanno portato ad avviare questa straordinaria collaborazione tra Ente e Comuni. Di recente – ha aggiunto il direttore – è intervenuto anche il cosiddetto “decreto rilancio”, voluto dal governo come misura urgente per la ripresa post Covid-19, che con una serie di specifici articoli rafforza le basi di una simile collaborazione tra enti territoriali e richiama, raccomandandolo, il sostegno alle Zone economiche ambientali (ZEA) che le imprese ricadenti nelle aree protette potrebbero richiedere al Ministero dell’Ambiente”.
Angelini, nel ribadire che tutte le attività di solidale cooperazione tra soggetti locali procederanno secondo quando già prescritto dalle norme in vigore in materia, si augura che “ai primi 360mila euro già deliberati dal Parco, si possano aggiungere altri fondi provenienti magari dagli ultimi stanziamenti ministeriali”. Considerazioni in linea a quelle del direttore Angelini erano state espresse qualche settimana fa dal presidente del Parco e sindaco di Posada, Roberto Tola, che aveva auspicato proprio un aumento di risorse, da dirottare subito ai Comuni, che potessero arrivare da interventi regionali o nazionali.