«Ho letto la ricostruzione, fornita al quotidiano La Nuova Sardegna, del direttore esecutivo della Conservatoria delle coste in merito alla presenza ad una riunione ufficiale di un esponente locale dello stesso partito del presidente Solinas. Sono doverose però ulteriori spiegazioni: non esiste, all’interno della Comunità del Parco, la figura dell’osservatore politico».
«È opportuno che il presidente della Regione Sardegna dica a tutti se può permettersi di far partecipare alle riunioni ufficiali chi vuole, oppure se, come dicono le regole, è necessaria una formalizzazione delle deleghe – spiega il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler – ho infatti letto la spiegazione pubblica fornita da Giovanni Piero Sanna alla Nuova. Con il direttore Sanna c’è un rapporto di cordialità e di rispetto dei ruoli e posso anche capire che sia stato costretto a dover rimediare a questa brutta figura. Ma i suoi chiarimenti sono privi di fondamento».
«Il direttore – continua il sindaco – racconta che il delegato presente alla riunione ufficiale indetta dalla Capitaneria di porto per discutere della convenzione per una guardia medica aggiuntiva sull’isola dell’Asinara, era ‘un osservatore di natura politica’. L’ha mandato Solinas stesso in qualità di ‘presidente della Comunità del Parco’. Ma vanno chiarite alcune cose: la Comunità è un organo statutario del Parco nazionale dell’Asinara e nello Statuto non è previsto nessun osservatore politico. Fanno parte della Comunità il presidente della Regione, il presidente della Provincia di Sassari e il sindaco di Porto Torres. Tra questi viene eletto un presidente e un vice. Tale organo si deve riunire almeno due volte all’anno. Inutile dire che da quando si è insediato il presidente Solinas, non è stata fatta nessuna riunione e non è stato eletto nessun presidente della Comunità. Si continua così a manifestarsi il disinteresse dalla Regione per l’isola dell’Asinara. In ogni caso se Solinas vorrà delegare, lo deve fare in modo formale, come succede nelle pubbliche amministrazioni. L’ex presidente Pigliaru lo fece con l’assessora all’Ambiente, la professoressa Donatella Spano».
«Ecco quindi che la risposta del direttore della Conservatoria suona come una difesa lacunosa. Per primo punto ammette la gaffe di una firma inopportuna, perché l’esponente di partito si è spacciato per un dipendente regionale e ha messo il suo nome e cognome nel foglio firme, che viene solitamente allegato al verbale della riunione. Per secondo, fatto probabilmente ancora più grave, perché si ignora lo Statuto del Parco. E terzo, alla riunione non era stata invitata la Comunità del Parco. Quindi lo ripeto: Solinas deve chiarire. Ci dica se c’è almeno una delega e la motivi, oppure ammetta l’errore e chieda scusa per questa gravissima intromissione».