L’iniziativa, organizzata in occasione della Giornata indetta dall’Onu, «mira a favorire la riflessione e la sensibilizzazione sull’accoglienza e l’integrazione – spiega il direttore della Caritas diocesana don Marco Lai – in un momento in cui, nonostante la continua attenzione da parte di Papa Francesco su questi temi, continua a esserci una grande incertezza sul futuro dei migranti, e in cui si continua a far fatica a garantire il diritto alla mobilità, a rimettere in agenda l’attenzione verso queste persone, cercando di imparare dalla loro sofferenza».
«Siamo lieti di poter ospitare quest’evento nella nostra casa comunale – sottolinea il sindaco di Quartu Sant’Elena Stefano Delunas -. In questi mesi il Coronavirus ha per ovvi motivi catalizzato la nostra attenzione, ma non dobbiamo perdere di vista neanche il dramma che vivono tantissimi rifugiati, costretti ad andar via dalla propria terra natia, per scappare da guerre e persecuzioni e trovare salvezza altrove. Non è facile ripartire da zero, ricostruire la propria vita lontano dai propri affetti, ma il coraggio e la perseveranza che li hanno portati fin qui ben si sposa con la sensibilità insita nei quartesi, che è emersa con tutta la sua forza già durante la fase più emergenziale della pandemia e che rappresenta per me motivo di grande orgoglio».
Durante la Giornata, dopo l’introduzione di don Marco Lai, direttore della Caritas diocesana di Cagliari, ci saranno i saluti di Stefano Delunas, sindaco di Quartu Sant’Elena, di mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari, di padre Stefano Messina (direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes), di don Alfredo Fadda (parroco della Basilica di Sant’Elena Imperatrice), e gli interventi del prefetto di Cagliari Bruno Corda, di Caterina Boca (Ufficio immigrazione Caritas Italiana) e della coordinatrice del SIPROIMI San Fulgenzio Anna Puddu.