È successo proprio ieri, giovedì 4 giugno: i docenti precari si sono riuniti in Piazza Castello, a Sassari, per protestare contro i provvedimenti del Governo sulla scuola. Tutto ciò, naturalmente, nel pieno rispetto delle regole anticontagio.
Diverse le questioni alla base dello scontento, di cui si è fatto portavoce il Coordinamento Precari Scuola Sardegna, attraverso Maria Grazia Del Giudice e Andrea Faedda. Vediamo di che si tratta!
Precari in piazza contro le “classi lazzaretto”
La prima questione riguarda le classi numerose: il Miur, infatti, ha deciso che dovrebbero contenere almeno 22 alunni. Come riferiscono Del Giudice e Faedda, tuttavia:
“questo causerà accorpamenti sino a 33 alunni, passando da classi pollaio a classi lazzaretto”.
Ad oggi, infatti, non ci sono aule sufficientemente grandi per garantire il rispetto delle distanze di sicurezza tra gli studenti e ciò favorirebbe la diffusione del virus.
Didattica a distanza e concorsi
Un altro problema è la Didattica a Distanza (DAD), dalla quale sono rimasti esclusi 50.000 studenti sardi. Per il loro recupero, spiegano i precari, è richiesta la programmazione delle attività didattiche a lungo termine:
“senza prescindere dalla necessità di avere da settembre lo stesso docente”.
Ed ecco perché, continuano, si dovrebbero assumere i precari sardi dalle graduatorie delle supplenze senza aspettare i nuovi concorsi, così da garantire la presenza dei docenti già da settembre.
Non mancano, infine, le critiche nei confronti dei concorsi straordinari per l’assunzione degli insegnanti di sostegno. Sono previsti solo 111 posti, contro i 3.000 affidati a precari non specializzati.
Jessica Zanza