IMU 2020, quando si paga? La scadenza per il pagamento dell’IMU è il 16 giugno. i Comuni, comunque, possono prorogare il termine ultimo per famiglie e attività in difficoltà economica causa Covid.
Il settore turistico, invece, non pagherà la prima rata se in possesso di determinati requisiti. Ecco chi deve pagare l’acconto IMU in scadenza il 16 giugno 2020.Per quanto attiene le scadenze fiscali, non c’è dubbio che l’emergenza Covid ha portato un po’ di scompiglio.
Da tener conto, comunque, che il decreto Rilancio ha cancellato la prima rata IMU per gli immobili del settore turistico, ma non per tutti: l’agevolazione è valida solo se gestore e proprietario della struttura ricettiva sono la stessa persona.
Gli immobili del settore turistico che rientrano tra le categorie “fortunate” sono esentati: gli altri dovranno pagare l’IMU il prossimo 16 giugno.
La possibilità di una proroga in realtà c’è, ma è una decisione che spetta ai Comuni: seguendo le istruzioni della nota Ifel del 21 maggio, i Municipi possono decidere di rinviare la scadenza, ma solo per le famiglie e le attività commerciali che hanno subìto un danno economico dovuto all’epidemia: da qui il caos sulle date.
Scadenza IMU 2020, quando si paga? Il 16 giugno appuntamento con la prima rata: ecco per chi
L’imposta unica sulla casa non fa parte dei versamenti prorogati al 16 settembre dal decreto Rilancio.
L’appuntamento per versare l’acconto IMU è il 16 giugno, data da cerchiare in rosso per i proprietari di immobili considerati di lusso (categoria catastale A1, A8 e A9) e usati come abitazione pricipale, e per le seconde case, a prescindere dalla classificazione al catasto.
La nuova IMU non è dovuta se l’abitazione principale rientra in una delle seguenti categorie catastali:
- A2 civile abitazione;
- A3 abitazioni di tipo economico;
- A4 abitazioni di tipo popolare;
- A5 abitazioni di tipo ultrapopolare;
- A6 abitazioni di tipo rurale;
- A7 abitazioni in villini.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato i codici tributo per il pagamento della prima rata IMU con la risoluzione n. 29 del 29 maggio.
La prima rata della nuova Imu consiste nel versamento della metà di quanto versato per IMU e Tasi nel 2019. Il pagamento deve essere effettuato anche se il Comune di appartenenza non ha ancora approvato le aliquote (ricordiamo infatti che i Municipi hanno tempo per farlo fino al 31 luglio, ma entro questa data vanno pubblicate online).
I cittadini che non avevano immobili nel 2019, e quindi non hanno pagato IMU e Tasi lo scorso anno, ma che hanno comprato casa nei primi mesi del 2020, possono pagare a saldo il 16 dicembre, evitando di pagare l’acconto il prossimo 16 giugno.
Ricordiamo che la Legge di Bilancio ha apportato molte novità: ad esempio, da quest’anno gli inquilini non pagano l’IMU, mentre per i pensionati residenti all’estero non c’è più nessuno sconto sulla prima casa.
Non cambiano invece le regole per l’esenzione IMU di anziani e disabili in casa di riposo.
L’unico settore che non pagherà la prima rata IMU, in base a quanto stabilito dal decreto Rilancio, è quello turistico: vediamo perché.
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IMU 2020, prima rata cancellata solo per il settore turistico: requisiti
L’unico settore esentato dal pagamento dell’IMU il prossimo 16 giugno è quello turistico: è il decreto Rilancio ad aver introdotto questa novità, per far tirare un sospiro di sollievo alle strutture ricettive.
L’abolizione della prima rata IMU è valida per gli immobili classificati nella categoria catastale D/2, ovvero:
- agriturismi;
- villaggi turistici;
- ostelli della gioventù;
- rifugi di montagna;
- colonie marine e montane;
- affittacamere per brevi soggiorni;
- case e appartamenti per vacanze;
- bed & breakfast;
- residence e campeggi.
C’è però una condizione ben precisa per poter beneficiare di tale agevolazione fiscale: i possessori di tali immobili devono essere anche i gestori delle attività.
Rientrano tra gli immobili esenti anche gli stabilimenti balneari marittimi, lacunali e fluviali, nonché gli immobili degli stabilimenti termali.
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IMU 2020, possibile rinvio al 30 settembre: la decisione spetta ai Comuni
La nota Ifel del 21 maggio contiene le linee guida con cui i Comuni possono decidere di rinviare la scadenza IMU.
L’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale dell’Anci ha posto come possibile data del rinvio del pagamento dell’IMU il 30 settembre, senza sanzioni e interessi.
I Comuni possono rinviare l’IMU solo per chi ha subìto danni economici a causa dell’emergenza sanitaria. In questo caso però sia le famiglie che le attività dovranno dimostrare di aver avuto difficoltà economiche.
La proroga infatti non può esserci per tutti, altrimenti non verrebbero salvaguardate le esigenze di cassa del Comune.
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