Il boom impressionante che ha interessato il settore agricolo impegnato nella coltivazione della canapa e della cannabis light ha imposto sempre più ad agronomi e agli studiosi di trovare degli accorgimenti idonei a consentire una coltivazione più consistente e soprattutto un raccolto ripartito lungo tutto l’anno, per seguire la corrispondente domanda di prodotto.
La soluzione più immediata, ripresa anche dai metodi di coltura di altre specie vegetali, era ovviamente quella di crescere le piante in ambienti appositi, le cosiddette serre glasshouse e grenhouse, che potessero permettere la regolazione di alcuni o tutti i fattori climatici rilevanti per lo sviluppo della canapa. Un aiuto in più dalla ricerca in questo settore: da sapienti ibridazioni sono stati creati i semi autofiorenti.– Le particolarità dei semi autofiorenti
La pianta che cresce da semi autofiorenti può essere distinta agevolmente dalle altre per alcune sue caratteristiche, come dimensioni, il tempo di crescita e di fioritura. In particolare, però, esse si distinguono per quella peculiarità, che la rende la più adatta per la coltivazione outdoor e per i coltivatori principianti: la pianta non è fotosensibile e il suo sviluppo non risente del fotoperiodo. Cosa significa in concreto?
Normalmente, durante la fase vegetativa e quella di fioritura, la pianta di cannabis necessita di un determinato periodo di illuminazione, cui poi deve seguire un intervallo di buio totale. Un’attenta regolazione del ciclo di luce è indispensabile per una maturazione completa della pianta e perché si ottenga il massimo delle potenzialità di ciascun fiore; in definitiva, perché il raccolto sia abbondante e con fiori che siano ricchi di resina e delle preziose sostanze della marijuana.
Questo può non essere così agevole: nella coltivazione indoor o in glasshouse, il ciclo di luce viene riprodotto artificialmente, con un grande dispendio di energia; se invece i semi sono piantati all’aperto, il breeder potrà ottenere un solo ciclo di fioritura dalla pianta.
Semi Auto e Auto XXL
Con l’ibridazione di piante di cannabis sativa, con un’altra singolare specie di marijuana, la Ruderalis, questi problemi sono stati superati con successo. L’arbusto che nasce da semi automatici non ha bisogno di questa alternanza di luce/buio predefinita e c’è di più, perché una pianta auto non risente neanche del cambio di stagione, quindi del fatto che da giornate con ore di luce maggiore, si passi ad altre in cui queste sono molto ridotte. Si dice infatti che questo tipo di pianta cresce solo con il passare del tempo, quindi si può essere sicuri di una crescita all’incirca in 25-30 giorni e della successiva fioritura in un massimo di 10 settimane.
L’origine delle autofiorenti dalla specie Ruderalis comporta anche che le dimensioni delle piante siano piuttosto contenute e che la fioritura sia piuttosto rapida. Tutto ciò con una resistenza molto marcata contro quegli agenti esterni che potrebbero turbarne la crescita.
– Un focus sulla specie Ruderalis
Questa è una peculiare tipologia di cannabis sativa che è stata rinvenuta per la prima volta nelle steppe della Siberia, in un ambiente che, come si può immaginare, non favorisce la germogliazione e lo sviluppo di piante. Questa varietà si è evidentemente adattata alle condizioni poco accoglienti e in seguito è stato scoperto che non solo nasceva spontaneamente in queste regioni, ma che altri esemplari si potevano trovare anche in Canada e in alcune regioni semi desertiche degli Stati Uniti.
Semi Auto e Auto XXL
L’avversità del clima, spesso la mancanza di acqua o di un livello di umidità adeguato, hanno fatto sì che la pianta non cresca molto in altezza come la varietà indica e che le sue foglie non siano sottili e allungate come per esempio quelle della sativa: ha un aspetto cespuglioso che le ha permesso di vivere in territori inadatti alla coltivazione di marijuana.
Sfruttano al massimo la poca luce che possono ottenere in quei luoghi e dunque lo sviluppo della pianta durante la fase vegetativa è molto veloce, tanto rapido quanto la fioritura che ne segue. Le infiorescenze, che nascono entro un periodo molto concentrato, sono naturalmente ricche di CBD o cannabidiolo, mentre il livello di THC è molto basso. Questi sono probabilmente gli esemplari di marijuana che sono state oggetto di studio in Cina e nelle regioni limitrofe in ambito medico. Negli scritti che ci sono stati tramandati vengono infatti descritte delle proprietà terapeutiche della cannabis che sono attribuibili maggiormente al CBD, come l’effetto calmante e antidolorifico.
– L’ibrido
Per ottenere un seme autofiorente si è proceduto ad un mix tra questa specie ed altre di cannabis, che aggiungessero al patrimonio genetico alcune delle loro principali caratteristiche, come talvolta il colore o gli effetti e anche per cercare di raggiungere un maggiore sviluppo in altezza della pianta.
Molto spesso, poi, questi ibridi sono a loro volta stati fatti incontrare con altre genetiche, anche già autofiorenti, per cui adesso il mercato di semi di canapa presenta una grandissima varietà di semi auto. Tra le novità, si possono menzionare gli auto XXL, che sono state create per aumentare il rendimento della pianta. Ciò significa che questi semi permettono un raccolto più abbondante e con tempi comunque molto ristretti.
Questo è sicuramente un ottimo passo avanti nel mondo della cannabis, considerando che spesso i fiori che nascono da semi automatici non raggiungono i livelli di quelli delle altre specie di sementi, in termini quantitativi e qualitativi. Quel che è stato fatto è di cercare di coniugare le caratteristiche tramandate dalla Ruderalis, con maggiori standard in termini di raccolto, per ottenere un prodotto il più completo possibile per il breeder, anche quello alle prime armi.