Come sosteniamo da quando è scattato lo stato d’emergenza conseguente alla diffusione della pandemia, noi dello “Sportello dei Diritti” abbiamo da subito dato voce alle categorie più colpite, perché se la crisi riguarda tutti i comparti, eccettuati alcuni che addirittura ne hanno tratto giovamento economico, la gran parte vedono difficilmente la via d’uscita dal tunnel.
Tra i più colpiti, certamente, vi sono gli operatori del turismo e chi ne costituisce l’indispensabile indotto. Un settore tra i maggiormente in deficit è quello dei trasporti, e tra questi, quello dei tassisti regolarmente disciplinati. Oggi, quindi, diamo nuovamente voce a questa categoria e cogliamo l’occasione di lanciare il contributo e la proposta di uno di questi che ci ha fatto notare come alcune barriere precedentemente esistenti, possano essere rimosse con l’occasione del rilancio economico promesso dalle istituzioni e per superare la crisi.Tra queste spicca l’assurda carenza di autorizzazione all’accesso libero all’aeroporto del Salento e alle ZTL della Provincia a tutti i tassisti del servizio pubblico del Comune di Lecce o dal resto della provincia. Viene da chiedersi se, un aeroporto che dovrebbe essere la piattaforma logistica principale per gli spostamenti da e verso tutto il Tacco d’Italia, debba continuare a conoscere questa incredibile limitazione che costituisce anche un danno per i viaggiatori.
E se bisogna continuare a chiamarlo “del Salento” o solo di Brindisi. Ecco, quindi, ciò che ci scrive Nino Di Carlo, un tassista impegnato da sempre anche per tutti i colleghi, in un intervento che riportiamo integralmente e che riteniamo possa valere anche in altre province d’Italia dove accadono analoghi problemi.
«In attesa che questa stagione turistica inizi, già consapevoli che non esploderà come quelle ormai trascorse, sarebbe il caso di fare il punto su un paio di aspetti che riguardano la fruizione di un servizio cruciale per questo settore; nello specifico parliamo del servizio di trasporto pubblico espletato dai tassisti leccesi al di fuori del territorio comunale.
Per accedere nelle zone ZTL dei vari comuni viene richiesta la comunicazione, a mezzo fax o Email, dei dati di ingresso alle stesse. Sembrerebbe tutto molto semplice, se non fosse che nei mesi estivi capita anche più di una volta al giorno di accompagnare turisti nelle strutture ricettive ubicate all’interno delle ZTL. L’autista, nello specifico, deve ricordare, per ogni varco, orario e indirizzo in cui questo si trova. Precisiamo che la mancata comunicazione dei dati comporta il pagamento di una sanzione pecuniaria.
Ora viene spontaneo chiedersi visto che le targhe dei taxi sono registrate al PRA come auto per servizio di pubblico trasporto, non sarebbe più semplice se, in fase di stesura del verbale, si escludessero le vetture con tale targa con un banale controllo incrociato? Si suppone che tali procedure esistano già per i residenti (in possesso di regolare Pass) che sicuramente non devono fare alcuna comunicazione, né vengono multati.
Altra strana, farraginosa procedura si presenta all’ingresso dell’aeroporto del Salento, dove i tassisti provenienti dalla città di Lecce devono, come le auto private, entrare nell’area di sosta e rimanervi per non più di quindici minuti. Il disagio si presenta non tanto al momento dello scarico dei clienti (sempre relativamente breve), quanto al momento della presa degli stessi (effettuata esclusivamente su prenotazione) che potrebbe anche prolungarsi in seguito al ritardo del velivolo.
Questo comporta o il pagamento della sosta o un’uscita strategica del mezzo, che poi effettuerà un nuovo ingresso (si tenga presente che il terzo ingresso giornaliero per la stessa auto è soggetto al pagamento della sosta). Anche in questo caso sarebbe sufficiente autorizzare l’ingresso gratuito ai taxi provenienti da Lecce e concedere a queste vetture una zona di sosta, che nulla avrebbe a che vedere con quella dei colleghi di Brindisi (unici autorizzati al carico dei clienti in arrivo).
Non dimentichiamo che queste auto hanno una licenza rilasciata dal Comune di Lecce, quindi dovrebbe essere quest’ultimo a dar voce a tali necessità, tutelando il lavoro di una categoria troppo spesso abbandonata a sé stessa. Purtroppo però, fin troppe volte tali richieste sono cadute invano e rimaste inascoltate, perse nei meandri burocratici di uffici silenti e indifferenti alle necessità di lavoratori, che singolarmente non potrebbero mai avanzare tali richieste alle amministrazioni di competenza.
Al contrario, un lavoro congiunto dei vari Comuni e l’utilizzo delle medesime procedure snellirebbe moltissimo meccanismi antiquati e artificiosi. Ecco perché siamo ancora qui a chiedere al Comune di Lecce di adoperarsi affinché i taxi della città ottengano un’autorizzazione continuativa per gli ingressi ZTL dei comuni leccesi e per l’ingresso e sosta gratuiti presso l’aeroporto del Salento.
Ci sembra siano facoltà legate al tipo di lavoro svolto, non si chiede null’altro se non legittimi strumenti per poter svolgere il proprio lavoro senza ulteriori difficoltà.».Ed allora, alla luce di questa puntuale segnalazione che riporta anche proposte serie e sicuramente fattibili in via del tutto immediata, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, chiede che l’appello rivolto dal tassista venga accolto prontamente dal Sindaco del Comune di Lecce e dal Presidente della Provincia, affinché si facciano portavoce anche presso la Regione e la società Aeroporti di Puglia per superare l’assurda discriminazione tra tassisti leccesi e brindisini nonché a favorire un sistema integrato che consenta l’accesso alle zone traffico limitato dei comuni del Salento a tutti i tassisti con regolare licenza di servizio pubblico.