Il beat cattura sonorità provenienti dalla trap americana, cercando di emanciparsi dalle costruzioni europee dello stesso genere.
Smarties tratteggia con vertiginosa velocità di articolazione delle parole un campionario umano intenzionalmente caricaturale, svelando una inedita vena da caratterista della trap.
Padronanza vocale e una gestualità interpretativa consapevole e sensuale vengono convogliate in una riuscita iperbole stilistica, dalle atmosfere colorate ed ipnotiche.
“In Fumo sempre troppo, che è il mio secondo singolo come Smarties- racconta Marta Pilia-
ho voluto raccontare in modo divertente ed eccentrico un’umanità singolare, rappresentata volutamente in modo esasperato.
Le personalità che animano il video sono intenzionalmente costruite all’eccesso; penso ad esempio alla fashionista, emblema dell’ipocrisia e della superficialità tipiche della ragazza social.
Penso d’altra parte che una narrazione distorta e psichedelica della realtà sia, paradossalmente, la visione migliore che si possa avere in questo mondo di pazzi”.
LINK AL VIDEOCLIP: https://www.youtube.com/watch? v=9mnKhuOCGfA&fbclid=IwAR0xC_UK76kIzMziGydNPCToTxVTkiqcIrSB6W6Mmb2H aq54arnEePSaPDE
Il videoclip- Le dichiarazioni del regista Marco Placanica
“Il video musicale di Smarties è un tuffo negli archetipi sociali del nostro periodo storico.
La protagonista interpreta una psicologa chiaramente fuori dagli schemi, circondata da personaggi di dubbia sanità mentale che colorano l’intero video musicale.
A differenza della maggior parte dei videoclip di questo genere l’artista si pone su un piano differente; i problemi non sono i suoi, vive tra i guai delle persone che la circondano.
La protagonista deve sopportare la collega vegana, gli sguardi ammiccanti del cinquantenne, i problemi del nerd descritto come un droide protocollare[…].
La conclusione del video è una dichiarazione di indipendenza dell’artista che sposa perfettamente l’epilogo della nostra narrativa: accanto al lettino infatti, al suono di “Adesso io sono il mio capo”, scopriamo che è proprio Smarties la dottoressa di tutti questi pazienti.
Il trattamento registico vuole decisamente smorzare l’argomento di narrazione, discostandosi da quella che potremmo definire una fotografia politica.
L’intero video ricorda agli occhi dello spettatore uno spettacolo teatrale, una messa in scena dichiarata anche dal piano sequenza iniziale.
La sala d’aspetto cambia colore, il lettino del paziente si deforma e la scena conclusiva si svolge in questo ambiente ocra che evoca proprio un palcoscenico teatrale.
In definitiva, il video musicale di Smarties si pone al grande pubblico sotto due aspetti ben differenti: una visione leggera per chi vuole accomodarsi senza pensieri tra il pubblico di questo teatro, una visione più profonda per chi ha interesse nello scoprire l’ intentio reale della nostra rappresentazione”.
BIO
Classe 1998, sarda di nascita ma milanese di adozione, Marta Pilia è diplomata all’Accademia Artisti di Milano, dove ha studiato recitazione cinematografica, doppiaggio e dizione.
Da sei anni perfeziona la tecnica vocale grazie all’esclusivo metodo Vocal care di Danila Satragno, impiegato dalle più grandi star della musica italiana e internazionale e finalizzato all’educazione ed al potenziamento della voce; da due anni ha intrapreso il Master per diventare, a sua volta, Vocalcoach.
Finalista a Sanremo Junior 2011 e al Festival di Castrocaro 2013, opening act di Alexia, Spagna e Tazenda, nel 2016 supera le Blind Audition di The Voice of Italy guadagnandosi l’ingresso nella squadra capitanata dal rapper Emis Killa.
Nel 2017 prende parte alla finale di Mezzogiorno in Famiglia, trasmissione televisiva di Rai 2. Il 27 settembre 2019 è uscito in radio e su tutte le principali piattaforme digitali Buckle up, il singolo di esordio come Smarties.
CREDITS VIDEOCLIP
Regista: Marco Placanica
Direttore della fotografia: Devid Fichera
Produttore esecutivo: Giuseppe Lorenzo
CREDITS SINGOLO:
PROD. SHANNA
PERFORMER: SMARTIES SONGWRITER: MARTA PILIA COMPOSER: MASSIMO SCIANNAMEA ARRANGER: MASSIMO SCIANNAMEA
MASTER: ALEX GRASSO-FOUR WALLS STUDIO