“Da una parte si dichiara pubblicamente che, per entrare in Sardegna, serve il passaporto sanitario, documento smentito dal Governo Nazionale; poi, la stessa Regione Sardegna, declassa a semplice certificato sanitario che attesti, almeno 6 giorni prima, di essere negativi a COVID.
Apparentemente sembra un documento a tutela della salute dei Residenti in Sardegna, ma nella realtà, a detta degli esperti, questo pare non corrisponda a verità perché, nei sei giorni posteriori all’analisi/test Covid, il cittadino potrebbe contrarre il virus rendendo vano il certificato, oltre alle enormi difficoltà logistiche e di praticità che questo comporta nell’individuazione dei laboratori in campo nazionale e internazionale.
Si immagini un certificato redatto in russo, turco o tedesco: chi dovrà tradurlo per leggerlo? Quale struttura è stata attivata in questi giorni? Quali verifiche e quali controlli?”.
Domande che si pone Tore Piana, Coordinatore di EPI Sardegna.
“Il rischio è che, con questa confusione nelle norme da applicare il 3 giugno, vengano annullate le attività più produttive della Sardegna. Ci sono, infatti, locali, hotel, villaggi turistici, ristoranti, che non sanno se aprire o no e questo la Sardegna, oggi più che mai, non può assolutamente permetterselo” continua Tore Piana.
“La situazione di crisi per assenza di prenotazioni non tocca solamente gli operatori turistici, ma darà un colpo mortale anche all’agricoltura Sarda, perché resteranno chiusi gli agriturismo e il turismo rurale interno, che, in questi anni, rappresentano il valore aggiunto necessario al sostentamento degli agricoltori Sardi, in particolare delle zone interne.
Per tutte queste ragioni, a nome di EPI Sardegna, chiedo di fare chiarezza sulle norme da applicare, perche a oggi (domenica 31 maggio) tutti in Sardegna e fuori non hanno capito, immaginiamoci chi vorrebbe venire a fare le vacanze in Sardegna.
Al Presidente della Regione chiedo di migliorare la gestione della comunicazione esterna, perché a volte appare il contrario di quello che si vorrebbe comunicare, mentre alle forze politiche della Sardegna chiedo che si esprimano pubblicamente su come vogliano gestire questa fase.
Come EPI Sardegna, chiediamo di predisporre protocolli semplici e chiari entro lunedi 1 giugno e da applicare, di permettere l’ingresso in Sardegna dei turisti attraverso misure semplificate uguali a quelle applicate nelle altre regioni italiane e di potenziare le strutture territoriali mediche.
Le guardie mediche turistiche quando saranno operative? I servizi territoriali sono stati a oggi potenziati? Non abbiamo notizie in merito e poco ci appassionano le polemiche, esclusivamente a fini politici. Il popolo Sardo si aspetta altro da chi oggi Governa la Regione Sardegna” conclude Tore Piana.