È necessario progettare una nuova stagione di sostegno e rilancio di questo settore, che produce il 13% del Pil e il 15% della forza lavoro. Perché solo così si può creare ricchezza e nuova occupazione. Un primo intervento è il ricorso al bonus vacanze, visto che il 52,2% degli italiani che andranno in ferie nel 2020 ha intenzione di richiederlo. Di questi, il 57% intende utilizzarlo entro settembre, mentre il 16,7% guarda ai mesi successivi. Infine, il 26,2% è ancora indeciso.
Dagli Stati generali in corso a Villa Pamphili a Roma sono arrivate diverse indicazioni su come rilanciare il comparto.
Le associazioni di categoria hanno chiesto una nuova governance del settore che:
- riduca le conflittualità tra Stato e Regioni e consenta di coordinare, programmare e promuovere in maniera più efficace l’immagine dell’Italia;
- contrastare il macroscopico e dilagante abusivismo;
- riqualificazione dell’offerta turistica, privilegiando una regia nazionale e mettendo in campo misure specifiche come tax credit, linee di credito agevolato e voucher per ammodernare le strutture e aggiornare le competenze, premiando anche forme di aggregazione e integrazione dell’offerta;
- più accessibilità digitale e territoriale, attraverso il miglioramento delle infrastrutture, per consentire ai turisti di raggiungere più facilmente tutte le destinazioni italiane;
- una maggiore interconnessione tra i vari bacini di destinazione con l’obiettivo di aumentare la permanenza degli stranieri in Italia e destagionalizzare l’offerta;
- rafforzamento dei provvedimenti di sostegno per le imprese, in modo particolare sui temi degli indennizzi per le ingenti perdite di fatturato, della liquidità per la quale si è risollecitata la tempestività e delle competenze professionali da preservare, con tutti gli strumenti di protezione sociale disponibili.
L’imprenditore e selezionatore Marco Contemi spiega:
«C’è bisogno di una regia unica che sappia migliorare il comparto nell’interesse anche del Paese favorendo la sua trasformazione digitale, investendo sul suo capitale umano, rafforzando l’identità con elementi strategici per la filiera agroalimentare e turistica, rivedendo il sistema delle regole uniche per tutto il settore. La crisi del sistema ricettivo ha già cancellato 82mila posti di lavoro. E il conto non include né la somministrazione né il resto della filiera turistica: agenzie di viaggi, guide turistiche, balneari, imprese del turismo diffuso e dell’open air.
Imprenditori, professionisti e lavoratori autonomi non hanno protezioni. Ma serve anche più flessibilità e un piano di decontribuzioni per rilanciare l’occupazione, così come l’accodamento delle rate di mutuo a fine piano ammortamenti delle aziende. Il rinnovamento parte dagli investimenti sulla formazione continua e sulle competenze. Un piccolo contributo può arrivare da Applavoro.it, il portale che permette di incrociare domanda e offerta di lavoro basandosi sul merito dei candidati e sulle recensioni dei datori di lavoro. Mai come in questo momento storico c’è bisogno di valorizzare i nostri “talenti professionali”. E questo è proprio uno dei fondamenti su cui si regge il nostro portale».